70 anni d.R. (dopo Riva), buon Natale! - Cagliari News 24
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2014

70 anni d.R. (dopo Riva), buon Natale!

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Cagliari, 7 novembre 2014 d.C.? No, 70 d.R. ovvero dopo Riva.

Oggi è giornata di festa in Sardegna, come se fosse Natale. Perché settant’anni fa, in una casa di Leggiuno, nasceva il più grande attaccante che la Sardegna e il calcio italiano abbia mai visto. Se qualcuno avesse qualche perplessità su quest’ultima affermazione, guardi chi c’è al primo posto della classifica marcatori della nazionale azzurra: 35 gol in 42 partite, tutte in gare ufficiali. Un record che dura da quarantuno anni ed è destinato a durare per almeno altri quaranta.

70 è un numero importante per il Cagliari Calcio. È l’anno dello storico e unico scudetto, vinto grazie a quel Gigi Riva che oggi compie proprio 70 anni. Lombardo di nascita, ma sardo d’adozione. E sardo di carattere. Conoscendolo, festeggerà il suo compleanno al solito modo, con una cena nel solito ristorante difronte al porto di Cagliari. Una città che non ha mai voluto abbandonare, rafforzando la leggenda del Mito immortale.

Per i sardi Gigi Riva non è un semplice giocatore. Non è neanche il più grande calciatore di sempre. No, è molto di più. È colui che ha messo Cagliari nella mappa dell’Italia. Ha unito un popolo di un’isola che dal sud al nord elogia tutt’oggi le sue eroiche gesta. Come un messia. Lo sa bene chi ha vissuto quegli anni. Lo sa ancora meglio chi per ragioni anagrafiche non l’ha visto giocare. La sua storia è raccontata come se fosse la favola del Cavaliere senza macchia e senza paura che batte la malvagia Vecchia Signora. Un giocatore, ma soprattutto un uomo straordinario.

Capace di imprese epocali, merita un posto nell’Olimpo del calcio. Non ha nulla da invidiare ai vari Pelè e Maradona. Eppure tutti se lo scordano, escludendolo persino tra i grandi azzurri. I sardi, invece, non lo dimenticano. E lui, umile a testa bassa, passa tra le vie della città che l’ha adottato rispondendo ai saluti di gratitudine dei cittadini. Perché sarà anche un Mito vivente, ma si sente uno di noi.

Solo chi tifa Cagliari può capire la grandezza di Gigi Riva, anche se ai suoi tempi ha fatto innamorare anche tanti italiani, tra tutti Gianni Brera che lo soprannominò Rombo di Tuono. Se c’è un tifoso rossoblù non sardo il merito è soprattutto suo. Se l’Italia ha vinto un Europeo, il merito è soprattutto suo. Se l’Italia ha giocato la partita del secolo contro la Germania, il merito è soprattutto suo. Se non fosse esistito, il calcio in Sardegna sarebbe uno sport come un altro.

Appena arrivato, Tommaso Giulini ha capito immediatamente l’importanza di Riva e delle altre leggende rossoblù. Mercoledì scorso, prima della gara con il Milan, c’è stato il taglio dei nastri per la nuova/vecchia curva sud con tanti ex del calibro di Tommasini, Poli e Brugnera. Lui no. È rimasto a casa: «Ci piacerebbe riavvicinarlo pian piano alla società– ha dichiarato il presidente al Corriere dello Sport – Non sta attraversando un momento particolarmente bello, per questo non è stato semplice farlo in questi mesi». Il Cagliari lo aspetta. I tifosi lo aspettano. Qualcuno, forse, spera persino di vederlo tornare in campo. Chissà che combinerebbe con Zeman. Due cose con quei due sono sicure: sigarette e gol.

Buon Natale e tanti auguri Gigi, a chent’annos!

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