ESCLUSIVA – La tifosa bionda che ha conquistato il web: «Esultanza scomposta? Solo passione per il Cagliari»

Ha la voce ancora un po’ segnata dalle urla di Firenze Weronika Wisniewska, la tifosa bionda le cui foto hanno tappezzato il web e raccolto decine di migliaia di like subito dopo la fine di Fiorentina–Cagliari.
CagliariNews24.com ha raggiunto la ragazza, polacca di nascita ma ormai profondamente rossoblù, per una chiacchierata sul tormentone di quell’esultanza e sul tifo in generale. “Colpevole” della sua conversione ai colori rossoblù è il fidanzato Enea Pillitu, tifosissimo sardo che vive ad Asola (MN) dove gestisce un bar chiamato (guarda caso) Costa Smeralda.

Weronika raccontando l’effetto provato nel vedere le foto sul web sfugge decisamente al protagonismo: «Quelle immagini hanno focalizzato l’attenzione tutta su di me, ma ci tengo a dire che sugli spalti del Franchi lo spettacolo è stato il tifo di Nord Rossoblu, il gruppo di tifosi che mi ha accolto in modo straordinario e che merita il vero palcoscenico. Andando allo stadio con loro ho imparato a cantare, a vivere la partita in modo totale e divertendomi come non mai. Altrove, e non parlo solo dell’Italia, il tifo purtroppo a volte sfocia nella violenza: qui ho visto ragazzi che partono di casa all’alba con lo striscione, si ritrovano strada facendo e vanno allo stadio guidati dall’amore per i colori rossoblù. La prima persona in cui ho visto quell’amore è il mio ragazzo, è grazie a lui se tifo Cagliari».

«A Milano non eravamo tanti, e dal terzo anello è difficile farsi sentire. A Firenze invece era tutto perfetto: tanti tifosi, un gol all’ultimo respiro su un campo dove non facciamo quasi mai risultato. Quando ha segnato Pinilla è cascato il mondo. E ci tengo a sottolineare che la foga di quell’esultanza non ha nulla a che vedere con i tifosi fiorentini. Semmai c’era un gesto liberatorio, istintivo, verso tutti quelli che hanno remato contro il Cagliari. Ovviamente penso anche alla questione stadio, è doloroso che i sardi non possano vedere la loro squadra. Ogni volta che col mio ragazzo torniamo sull’isola andiamo a vedere sia Is Arenas che il Sant’Elia, come un pellegrinaggio».

«Quando un giocatore segna guarda verso i tifosi, perché sono loro il cuore del calcio». Insomma, se una telecamera seguisse ogni tifoso per tutta la partita probabilmente sarebbero in tanti a sorprendersi in esultanze scomposte: «Eccome. Figurati che la prima volta che sono andata allo stadio ero timida… poi è iniziata la partita e ho cominciato a cantare, da lì in avanti non mi sono più fermata».

Si ringraziano Weronika Wisniewska ed Enea Pillitu per la gentile disponibilità.