2013
Cellino: «Puntiamo a fare un buon campionato. Sullo stadio stiamo buttando altri soldi»
A poche ore dal fischio di inizio di Cagliari-Sampdoria, il presidente dei rossoblù Massimo Cellino è intervenuto alla trasmissione di Radio Deejay, Deejay Football Club, condotto da Ivan Zazzaroni e Fabio Caressa, che hanno stuzzicato il patron sull’imminente ritorno della squadra al Sant’Elia e più in generale sul campionato di Serie A che attende i rossoblù. Cellino ha risposto alle domande con la consueta ironia che lo contraddistingue ma non ha risparmiato qualche frecciata sulla questione stadio.
Massimo, domenica prossima tornate al Sant’Elia, cosa ci dici al riguardo? «Non voglio dire niente perché è due anni che diciamo che è l’ultima partita e invece siamo ancora in giro per l’Italia». Però domenica tornate al Sant’Elia: «A meno che non mi rimettono in prigione…» …O molli tutto: «chi molla è un vigliacco».
In questi anni Cagliari è diventata una potentissima gioielleria, chi vuole comprare a Cagliari deve presentarsi con i soldi in bocca: «E non solo in bocca. Quando si fa la scelta di mantenere un gruppo come politica societaria, si cerca di tenere bassi gli stipendi per riuscire a trattenere i giocatori ed essere competitivi».
Chi si è avvicinato di più a lasciare il Cagliari nel mercato estivo tra Astori e Nainggolan? «Astori, ma grazie anche alla partecipazione del giocatore, è rimasto a Cagliari. Ha contato molto l’orgoglio del giocatore, perché tiene molto alla nazionale e vuole giocare in vista del mondiale».
Si vocifera però che a gennaio qualcuno andrà via: «Non è vero. Anche a gennaio, se i giocatori danno la disponibilità a rimanere, non cedo nessuno».
Quale sarà il campionato del Cagliari? L’impressione è che ci sia un gruppo di squadre forti, un gruppo di squadre non forti e, in mezzo, il Cagliari: «Puntiamo a fare un campionato decente. Ora che torniamo nel nostro stadio possiamo fare un buon campionato. L’anno scorso siamo arrivati undecisimi, ma quest’anno non riesco ancora a decifrare il campionato. Ci sono squadre forti con allenatori non forti. La Juventus mi sembra la squadra più solida, il Napoli è una squadra molto emotiva, con una buona rosa ma un tecnico che non ha l’esperienza giusta per il campionato italiano. Il Milan con Allegri ha buon allenatore, molto intelligente».
Quanto è difficile andare avanti dopo le vicende degli ultimi gli sette mesi? «Ogni giorno mi chiedo come faccio a trovare nuovo entusiasmo e nuove forze. La squadra e i calciatori mi hanno aiutato molto, sono stati molto leali. A loro devo rispetto e riconoscenza».
Domenica tornate al Sant’Elia, qual’è la situazione? «Lunedì sera dovremmo avere l’ok per il ritorno al Sant’Elia, con una capienza ridotta a 5 mila spettatori perché è uno stadio obsoleto. Stiamo cercando di tamponare la situazione e rimettere a posto lo stadio, ma credetemi: in tre anni ho dato fondo alle casse e stiamo buttando altri soldi».