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Cagliari, Castro: «Club storico e squadra attrezzata, orgoglioso di esserci» – FOTO
In mattinata Lucas Castro si è presentato alla stampa: «Ci sono giovani e tantissima tecnica, si può fare davvero bene. Cagliari per me è una crescita personale»
Terzo giorno di ritiro per il Cagliari, che ad Aritzo inizia prendere confidenza con la filosofia di calcio di Rolando Maran. Chi non ha bisogno di approfondire i discorsi con il tecnico trentino è Lucas Castro (qui il suo profilo), secondo colpo del ds Carli: l’argentino è stato fortemente voluto da Maran, che l’ha allenato sia a Catania che a Verona. El Pata è stato presentato alla stampa in mattinata presso la sala conferenza dell’hotel Sa Muvara, struttura che ospita la squadra nel ritiro di Aritzo. Il centrocampista di La Plata ha spiegato la scelta del Cagliari ed il pensiero di Maran, per poi raccontare le prime sensazioni da giocatore rossoblù.
PRIME IMPRESSIONI – «Nella scorsa stagione ho visto un Cagliari energico e di qualità nell’ultima parte di stagione, dobbiamo ripartire da lì. L’obiettivo primario deve essere la salvezza, poi raggiunto quello si cercherà di guardare più su. Me lo auguro, ma prima pensiamo a salvarci. Questo Cagliari somiglia più al Catania che al Chievo, parlando di squadre dove sono stato. Ci sono giovani e tantissima tecnica, si può fare davvero bene. Cagliari per me è una crescita personale, è una squadra che ha tanta storia e sono orgoglioso di indossare questa maglia. Tanti tifosi la seguono, è uno stimolo in più che mi ha convinto a venire qui. Fra i compagni non mi ha sorpreso Barella perché lo conoscevo: ha un potenziale enorme e può crescere ancora tanto. Cigarini lo vedevo giocare con tranquillità ma mi sono reso conto che è la sua testa ad andare velocissima quando gioca. Colombatto? Lo sto conoscendo ora, ha molta tecnica e mi piace. Può crescere tanto».–
RUSSIA 2018 – «L’Argentina al Mondiale? Un disastro, ma si vedeva da prima. Vive un momento di ricambio generazionale, ci sarà anche da trovare un mister adeguato. Chi vince il Mondiale? Dico Francia, ma mi piacerebbe qualcuna che non ha mai vinto come la Russia».