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Bradaric: «Contento di essere qui. Cagliari prima scelta»

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Filip Bradaric si presenta alla stampa. Tanti i temi toccati dal croato: il sì al Cagliari, il mondiale in Russia, le sue caratteristiche e la scelta del numero 6

Dallo stadio Luzniki di Mosca alla Sardegna Arena in circa tre settimane. Nel pomeriggio il Cagliari ha presentato l’ultimo acquisto in ordine cronologico: Filip Bradaric, annunciato venerdì scorso, si è raccontato di fronte ai media nella sala stampa dell’impianto cagliaritano. Vice campione del mondo con la Croazia, Bradaric (qui il suo profilo) è pronto al salto di qualità in Serie A dopo essersi ritagliato uno spazio sempre maggiore nel massimo campionato croato.

BRADARIC – Queste le prime parole di Filip Bradaric da giocatore del Cagliari: «Sono molto felice di essere arrivato a Cagliari. Per me è un onore che il Cagliari mi abbia cercato perché so quanto è importante il campionato italiano. Mi hanno fatto tantissime proposte, spingevano per mandarmi al Bordeaux. La mia prima e unica scelta però è sempre stata Cagliari. Non mi piace parlare di me, preferisco parlare giocando in campo. Bordeaux? Non c’è più bisogno di parlare di loro, sono qua e sono contento di essere qua. C’erano molte pressioni da parte del Bordeaux. La trattativa con il Cagliari è stata semplice, voglio ringraziare presidente e allenatore per avermi portato qua».

I CONSIGLI CROATI – «Sono molto contento perché qua ci sono già altri due giocatori croati molto forti come Srna e Pajac. Con loro mi troverò bene. Darijo quando è venuto in Russia mi ha detto che dovevo venire qua a Cagliari perché i tifosi sono stupendi e non potevo perdermeli. Srna sarà importante per la mia crescita qua. Volevo ringraziare anche Badelj perché mi ha detto che questa è un’opportunità unica. Durante i Mondiali ho parlato con tutti i giocatori che giocano in Italia, soprattutto con Badelj, che gioca nel mio stesso ruolo, ma anche con Perisic e gli altri che giocano in Italia».
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IL RUOLO – «Ho giocato in diversi ruoli. Il mio ruolo è in mediana, ma ho giocato anche in difesa e sulla trequarti. Mi metterò a disposizione dell’allenatore. Piede preferito? Mi trovo meglio con il destro, ma sono ambidestro. Non ho problemi».
IL NUMERO 6 – «Prima di tutto vorrei ringraziare il capitano e i miei compagni che mi hanno permesso di prendere il numero 6. Portare questo numero non sarà facile, stiamo parlando di Diego Lopez, una leggenda che ha giocato a lungo per questo club. Questo numero importante sarà una spinta in più per me stesso e aiutare il club a raggiungere risultati migliori. Quando ho chiesto il 6 la squadra era in Turchia e mi hanno detto che dovevano verificare la disponibilità. Sono molto contento e spero di onorare questo numero».
IL MONDIALE – «Il Mondiale è stata un’esperienza unica e indimenticabile. Eravamo tutti insieme per 50 giorni. Siamo riusciti a formare una squadra incredibile e si è visto dai risultati ottenuti. Abbiamo raggiunto uno dei traguardi più importanti per la Croazia, tutto il popolo era orgoglioso di noi. Le partite sono state molto stressanti, alcune sono finite ai supplementari o ai rigori. Ma abbiamo raggiunto il secondo posto. Dopo il Mondiale mi sono dovuto riposare fisicamente e psicologicamente».
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IL CAGLIARI E LA SERIE A- «Ho già fatto due allenamenti con il Cagliari. Mi sono trovato bene, ma devo inserirmi e migliorare ancora. Sono consapevole di essere arrivato in uno dei campionati più difficili del mondo. Sono consapevole che solo con questa squadra posso migliorare. Non mi preoccupa nulla. L’unico ostacolo per ora è la lingua, ma prenderò un insegnante che mi aiuterà e spero di poter parlare in italiano nella prossima conferenza stampa. Modric? Per me è il numero uno al mondo. Non so se andrà all’Inter, ma mi farebbe piacere perché confermerebbe il livello della Serie ALa mia esperienza internazionale è un fattore in più. Spero di riuscire a dare il massimo anche qua. Ho fatto solo due allenamenti con la squadra. Per domani devo ancora parlare con l’allenatore e capire se potrò essere a disposizione contro l’Atletico».

L’IMPATTO CON LA SARDEGNA – «Non sono mai stato in Sardegna. Il primo impatto è stato bellissimo, non solo per l’ambiente, ma anche per i tifosi che sono molto legati alla squadra».

Dal nostro inviato alla Sardegna Arena Roberto Carta

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