Mi ritorni in mente: ripercorriamo insieme gli ultimi 15 anni di storia rossoblù. Cagliari 2009-10: ItalCagliari - Cagliari News 24
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2014

Mi ritorni in mente: ripercorriamo insieme gli ultimi 15 anni di storia rossoblù. Cagliari 2009-10: ItalCagliari

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Dopo la straordinaria cavalcata del 2009 il presidente cagliaritano Massimo Cellino riuscì a riconfermare il tecnico Allegri. L’allenatore livornese dovette però far fronte a diverse partenze, come quella inevitabile del bomber italopolacco Robert Acquafresca, ritornato all’Inter, per poi essere ceduto al Genoa. Oltre all’attaccante torinese, lasciarono l’isola anche il difensore centrale Paolo Bianco e la mezzala sorsese Michele Fini. Dal mercato in entrata arrivarono il brasiliano Nenè, capocannoniere della Superliga portoghese 2009 con la maglia del Nacional di Madeira, il polivalente difensore Lino Marzorati e i centrocampisti Simone Barone e Daniele Dessena, ex gioiellino delle giovanili del Parma, prelevato in prestito dalla Sampdoria.

 

L’inizio di campionato non fu positivo: dopo un buon pareggio, ottenuto fuori casa contro il Livorno, Lopez e compagni incassarono tre sconfitte consecutive contro Siena, Fiorentina e Inter. Il primo successo stagionale arrivò nella difficile trasferta di Bari. Il mattatore dell’incontro fu Nenè, autore del suo primo gol nel massimo campionato italiano. I rossoblù vinsero anche quattro giorni più tardi sul campo del Parma. Al Tardini furono decisive le marcature di Jeda e dell’avvelenato ex Daniele Dessena.

 

Tra la nona e la dodicesima giornata il Cagliari inanellò un filotto di quattro successi consecutivi. Biondini, Nenè e Lazzari superarono in rimonta il Genoa al Sant’Elia. Contro la Lazio l’eroe di giornata fu invece Matri, che si ripetè anche nel turno successivo contro una povera Atalanta, messa al tappeto da una precedente doppietta di Nenè. La quarta vittoria arrivò contro la Samp, superata con i gol di Conti e Matri, alla sua terza rete consecutiva. L’attaccante lombardo andò a segno anche nella rocambolesca sconfitta di San Siro contro il Milan. L’Allegri’s Band, mai doma, riuscì a realizzare tre reti nell’Olimpo rossonero: gli altri marcatori oltre a Matri furono Lazzari e il solito Nenè. Le due punte di diamante dell’attacco cagliaritano, Nenè e Matri, permisero ai sardi di battere la Juve al Sant’Elia. Il gol del brasiliano rimane impresso ancora oggi nella mente di ogni tifoso cagliaritano: un tiro imprendibile dalla lunga distanza che si infilò nel sette, battendo il portierone bianconero Gigi Buffon. Al sedicesimo turno di campionato il Cagliari venne beffato dal Napoli, che riuscì nell’impresa di pareggiare allo scadere una partita che sembrava ormai persa. I partenopei, in vantaggio per 2-0, vennero raggiunti e superati in pochi minuti grazie ai gol di un Larrivey finalmente decisivo, Matri, al suo settimo sigillo consecutivo, e Jeda. Al novantaseiesimo minuto di gioco, quando i tifosi isolani già pregustavano un grande successo, il Napoli riuscì a trovare la via del gol con una fortunosa realizzazione di Bogliacino.

 

Il presidente Cellino rinforzò ulteriormente la sua squadra nella sessione invernale di calciomercato, prelevando in prestito dalla Juve il difensore Lorenzo Ariaudo, in comproprietà dal Piacenza il talentuoso, ma ancora acerbo, centrocampista belga Radja Nainggolan, e a titolo definitivo il portiere ex Triestina Michael Agazzi, futuro sostituto del nazionale Marchetti. Il nuovo anno si aprì con un pareggio in rimonta contro la Roma. I giallorossi, in vantaggio per 2-0 fino al novantesimo minuto, vennero raggiunti nel recupero grazie ai gol dei capitani Lopez e Conti, bestia nera della squadra di papà Bruno. Nelle successive due partite i rossoblù raccolsero sei punti di grande importanza. Matri segnò di rapina contro il Bologna, mentre contro il Livorno arrivarono una sorprendente doppietta del Bati Larrivey e un gol di Jeda. Il Cagliari conquistò le ultime due vittorie stagionalali a febbraio nelle gare casalinghe contro Bari, sconfitto per 3-1 grazie ai gol di Conti, Nenè e Cossu, e contro il Parma, punito da un’autorete di Zaccardo e da un gol di Matri. Nelle successive otto partite i rossoblù racimolarono la miseria di due punti, frutto dei pareggi ottenuti contro Catania e Sampdoria. A pagare le conseguenze di due mesi disastrosi fu il tecnico Allegri, esonerato senza troppi complimenti dal presidente Cellino, che non aveva gradito il rilassamento generale della squadra.

 

La panchina venne affidata al tecnico della Primavera Giorgio Melis, coadiuvato dall’ex difensore cagliaritano Gianluca Festa. Neanche il cambio di allenatore fu utile per dare una scossa ad una formazione ormai esausta. I rossoblù chiusero così la stagione al sedicesimo posto, con un bottino di 44 punti, dimostrando di non essere ancora pronti per qualificarsi alle coppe europee. Nonostante il disastroso finale di campionato i cagliaritani Marchetti e Cossu vennero convocati in Nazionale dal ct Lippi. Il portiere di Bassano del Grappa fu inserito addirittura nella lista dei ventitré che partirono per il Sudafrica in vista dei Mondiali, mentre al folletto sardo fu preferito lo juventino Camoranesi.

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