Focus
Cagliari, perché ora l’alternativa è il 4-3-2-1
Tra carenza di attaccanti e abbondanza di centrocampisti, il Cagliari di Rolando Maran può pensare al 4-3-2-1 come modulo alternativo
Dal 4-3-1-2 al 4-3-2-1. Questione di numeri e centrocampisti. Se in mezzo c’è tanta abbondanza per i rossoblù, davanti invece Maran deve fare i conti con una vera e propria carestia. Sono appena 3 gli attaccanti di ruolo, più Joao Pedro adattato ormai da più di una stagione a giocare in posizione più avanzata. Sulla carta, l’unico che garantisce un determinato numero di gol è Giovanni Simeone, l’argentino acquistato negli ultimi giorni di mercato dalla Fiorentina. Alberto Cerri e Daniele Ragatzu rappresentano due scommesse. Il gigante scuola Parma classe 1996 deve trovare il feeling con i tifosi e dimostrare di poter stare in un campionato come la Serie A. Il fantasista sardo è tornato a Cagliari dopo le stagioni in C con l’Olbia. La speranza della società è che riesca a fare un percorso simile a quello di Andrea Cossu, che – prima di ritornare a casa nel 2008 e conquistare la Nazionale – faceva panchina in C con l’Hellas Verona.
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4 ATTACCANTI – Date queste premesse, sembra evidente come 4 attaccanti per due posti nel 4-3-1-2 di Maran siano troppo pochi. Soprattutto se si valuta la differenza, al momento, tra i titolari (Joao Pedro e Simeone) e le riserve (Ragatzu e Cerri). Il brasiliano e l’argentino hanno segnato rispettivamente 25 e 32 gol in Serie A. Un totale di 57 contro i 6 realizzati complessivamente da Ragatzu (4, l’ultimo nel marzo del 2011) e Cerri (2, entrambi nel 2017 con il Pescara).
IL JOLLY – In questo senso, Valter Birsa può rappresentare il jolly offensivo per Maran. Lo sloveno rischia di essere chiuso dai troppi centrocampisti in rosa e può trovare spazio avanzando la sua posizione e diventando uno dei 5 attaccanti. Ha già fatto in passato la seconda punta: al Chievo (sempre con Maran) e nello scorso campionato con il Cagliari. Ieri, nell’amichevole contro il Muravera, Maran l’ha provato proprio in quel ruolo, in coppia con Cerri e con Nainggolan trequartista.
ALBERO DI NATALE – Nel secondo dei tre tempi da mezz’ora del test match di Asseminello, Birsa si è poi alternato con Ragatzu nel ruolo di trequartista e seconda punta accanto a Simeone. Ecco perché con questa rosa, sembra quasi inevitabile il passaggio all’albero di Natale, il 4-3-2-1. Maran potrebbe sfruttare così appieno il suo centrocampo, ad oggi il reparto con più qualità di tutto il Cagliari. Potrebbe avanzare Nainggolan sulla trequarti insieme a uno tra Castro e Birsa. Senza dimenticarsi di Joao Pedro, che resta comunque un numero 10 più che una seconda punta.
QUESTIONE DI NUMERI – Il 4-3-1-2 e il 4-3-2-1 alla fine sono solo numeri. Contano le posizioni in campo nelle due fasi. In fase di non possesso il Cagliari spesso difende con un 4-4-2, allargando le mezzali e abbassando il trequartista, in modo da coprire meglio il campo. In fase di possesso si tratta solamente di far alternare uno dei trequartisti in posizione più avanzata. Il Cagliari è abituato ad un centravanti che copre il centro dell’area e aspetta i cross. Con Simeone sarà diverso, perché è uno che ama sia occupare l’area di rigore sia allargarsi per poi tagliare verso il centro o aprire spazio per gli inserimenti dei compagni. Inserimenti che potrebbero essere sfruttati, appunto da due centrocampisti offensivi come Castro, Nainggolan, Birsa e Joao Pedro. Quattro giocatori diversi: El Pata è quello che dà più fantasia; il Ninja più quantità, fisicità e gol; Birsa più qualità; JP il più concreto. Scegliere chi dei due schierare alle spalle del Cholito dipenderà (oltre dalla forma fisica) anche da caratteristiche dell’avversario e volontà o meno di schierare una formazione più offensiva. Considerando, poi, che Castro e Nainggolan possono giocare anche in posizione più arretrata.
I rossoblù con il 4-3-2-1
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