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Cagliari, gli ultimi saranno i primi
Con l’arrivo di Zenga, potrebbero trovare spazio nel Cagliari giocatori che fin qui hanno visto il campo poco e niente: su tutti l’ultimo arrivato Pereiro
Walter Zenga avrà un’altra settimana piena per preparare la sua prima partita sulla panchina del Cagliari, quella contro la Spal in programma sabato prossimo. Il suo arrivo al posto di Maran è dettato dalla necessità di far ritrovare entusiasmo a una squadra che si è spenta sul più bello. E per farlo il nuovo allenatore è anche pronto a stravolgere vecchie gerarchie, moduli, tattiche e formazioni del passato. In chiusura di conferenza stampa, lo stesso Zenga ha anticipato come intenderà lavorare: «Quando un allenatore subentra cerca di mantenere quelli che hanno un buon rendimento, rigenerare chi è scarico e togliere la pressione delle gerarchie da chi non giocava. Se in allenamento c’è un ragazzo che merita più degli altri gioca lui. Ho sempre fatto esordire qualche giovane, non mi interessano età e scadenze contrattuali».
NUOVE GERARCHIE – È chiaro che il tecnico non stravolgerà completamente tutto quanto. La rosa resta la stessa, così come le caratteristiche dei giocatori. Da qui in avanti però potrebbero trovare più spazio gli elementi che invece con Maran si sono spesso accomodati in panchina. Sugli scudi c’è ovviamente l’ultimo arrivato Gaston Pereiro, in gol contro la Roma da subentrato e che scenderà quasi sicuramente dal 1′ contro la Spal, vista l’assenza per squalifica di Joao Pedro. L’uruguagio aveva giocato dall’inizio soltanto contro il Napoli, anche lì per scelta forzata vista la squalifica di Nainggolan. Ora però la sensazione è che con Zenga possa trovare più spazio. In difesa, visti i problemi, non è da escludere un impiego più assiduo di Walukiewicz, tra l’infortunio di Ceppitelli e le prestazioni poco brillanti della coppia Pisacane-Klavan, in particolar modo con l’estone spesso e volentieri disastroso. E chissà che sulla fascia non si possa vedere un Mattiello, fin qui autentico oggetto misterioso nonostante Maran l’avesse allenato al Chievo come tanti altri presenti in rosa. A centrocampo potrebbe ritagliarsi un ruolo più importante Christian Oliva, mentre in attacco magari avrà più possibilità di incidere uno come Daniele Ragatzu, usato spesso come mossa della disperazione e capace comunque di segnare un gol pesante come quello contro il Sassuolo.
VECCHIE CERTEZZE – Inutile dire che certi elementi restano imprescindibili e fondamentali. Con Maran, con Zenga o con qualsiasi altro allenatore. Il Cagliari non può pensare di rinunciare a un Joao Pedro da 16 gol in campionato, né ad un Radja Nainggolan che a livello tecnico, tattico e caratteriale è il giocatore più importante in rosa. Anche Marko Rog e Nahitan Nandez restano sicuri di una maglia da titolare, salvo ovviamente infortuni e squalifiche. Spetta a loro dare qualcosa in più, mentre gli altri dovranno provare a riconquistarsi con fatica e sudore un posto in formazione dato forse per troppo scontato nel periodo nero, come per esempio Simeone e Pellegrini.
MODULO – In questi giorni di lavoro spetterà a Walter Zenga trovare l’assetto giusto per permettere al Cagliari di rendere al meglio e soprattutto di tornare a vincere. L’ex portiere dell’Inter e della Nazionale non ha voluto parlare di moduli, tattiche o strategie particolari. Più che altro di principi di gioco e le motivazioni. In molti hanno già ipotizzato il 4-3-3, lo schema più usato da Zenga in carriera, senza però una vera base, ma guardando più al passato del nuovo tecnico rossoblù. Difficile che possa giocare realmente col tridente, visto che il Cagliari non ha esterni offensivi eccezion fatta per Pereiro, che però per caratteristiche si trova meglio al centro del campo e non troppo sull’esterno. Se l’uruguagio giocasse a destra, a sinistra si dovrebbe adattare Joao Pedro. Ma è davvero il caso di cambiare posizione a uno che ha segnato 16 gol in campionato? Qualcosa di nuovo sicuramente si vedrà, ricordando però che la rosa a disposizione è stata pensata per un 4-3-1-2 diventato poi 4-3-2-1.