Cagliari, tutti sulla corda: rotazioni e modulo fluido

Il Cagliari continua a sudare in vista della ripresa della Serie A: Zenga testa la rosa e sperimenta, ma resta l’incognita relativa alla tenuta mentale della squadra

Il Cagliari prosegue il suo avvicinamento al 20 giugno, data cerchiata col pennarello rosso. Al Bentegodi i rossoblu sfideranno il Verona nel recupero della 25ª giornata: una gara particolare che aprirà un nuovo mini campionato di tredici partite. Sarà anche l’esordio ufficiale nella panchina sarda di Walter Zenga, che in queste settimane sta lavorando sulla squadra per arrivare pronto alla ripresa. Una ripresa solo nella forma: nella sostanza sarà un altro torneo, con tanti cambiamenti e fattori incogniti. E in casa Cagliari, lo stesso cambio di guida tecnica è un’arma a doppio taglio.

Lo sa bene Zenga, che in queste settimane sta sperimentando ogni possibile soluzione sfruttando la rosa in tutta la sua ampiezza. Qualità e quantità dell’organico permettono di avere una base su cui lavorare su più fronti, per ridurre ogni fattore sfavorevole che potrebbe presentarsi lungo il cammino. Un discorso che parte dal modulo (non a caso, dopo il 4-3-3, Zenga sta sperimentando il 3-5-2) ed arriva agli interpreti. Le circostanze a cui siamo ormai abituati, con i 13-14 calciatori titolari che ruotano nel corso del torneo, non saranno replicabili.

Tutti sulla corda, pronti a scendere in campo dal 1′ o a gara in corso, a maggior ragione dopo l’introduzione delle 5 sostituzioni a gara. Le rotazioni diventeranno normalità: in questo contesto, nemmeno la (probabile) doppia assenza di Joao Pedro e Nainggolan preoccupa l’Uomo Ragno. La rosa dà le necessarie certezze, Zenga guarda oltre: il pensiero fisso, piuttosto, riguarda la tenuta mentale di una squadra non abituata a giocare ogni tre giorni.