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Rizzoli: «Favorevole al VAR a chiamata ma non dipende da me»
Nicola Rizzoli ha parlato a Radio 1 nel corso della trasmissione Radio Anch’io Sport: queste le parole dell’ex fischietto
Nicola Rizzoli, numero uno degli arbitri in Italia, ha risposto a Rocco Commisso che chiedeva l’introduzione del VAR a chiamata. Queste le parole di Rizzoli a Radio 1:
VAR A CHIAMATA – «Commisso parla di Var a chiamata? Certamente potrebbe essere una considerazione. Non è un’idea che ci vedrebbe contrari. Si tratta di una scelta fatta da un ente che gestisce le regole e il protocollo. Questo è un problema che si riscontra in Italia. Non per una questione di arbitri ma per un approccio diverso dei protagonisti. Io personalmente non avrei nulla contro, ma sicuramente bisogna fare la considerazione che ci troviamo all’interno di una competizione europea e le regole devono essere uguali da noi come da tutti. Se toglierebbe polemiche? Non lo so. Provare potrebbe essere una soluzione, ma noi adesso non possiamo fare scelte personalizzate».
VAR – «Quando c’è un episodio dubbio perché l’arbitro non va a rivedere? Il calcio non è una scienza, quindi i dubbi possono esserci. Se noi dovessimo usare la tecnologia sempre sarebbe davvero importante in termini di tempistiche. Questo è uno dei motivi per i quali si è scelto di usare la Var così: per errori chiari”. “Poi degli errori si fanno, ma non sono dovuti ad approcci culturali. Si tratta di applicare ed interpretare un protocollo che spesso limita. Bisogna migliorare il protocollo e ampliarlo. Il progetto Var è comunque una cosa “giovane”. C’è solo da tre anni e può essere migliorato. In 20 anni il rapporto arbitri-assistenti è cambiato e anche tra arbitro di campo e di Var bisogna perfezionarsi».