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Atalanta-Cagliari, le pagelle: Vicario è super, Caligara invisibile

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Le pagelle di Atalanta-Cagliari: Vicario para tutto ed evita la goleada, Cerri impatta bene; Caligara non si vede, Nandez fuori forma

ATALANTA (3-4-2-1): Sportiello 6; Sutalo 6.5, Romero 6.5, Djimsiti 6; Maehle 6, Pessina 6.5 (46′ De Roon 6.5), Freuler  6.5 (75′ De Paoli sv), Gosens 6.5 (68′ Hateboer 6); Malinovskyi 6.5, Miranchuk 7.5 (69′ Ilicic 5.5); Muriel 8 (88′ Palomino sv).
A disposizione: Rossi, Gollini, Toloi, Palomino, Lammers, Gyabuaa, Ilicic, Cortinovis, Zapata.
Allenatore: Gian Piero Gasperini.

CAGLIARI (4-3-3): Vicario 7.5; Zappa 5, Ceppitelli 5.5, Walukiewicz 4.5, Tripaldelli 6 (83′ Lykogiannis sv); Nandez 5.5, Marin 5, Caligara 4.5 (66′ Joao Pedro 6); Tramoni 5 (72′ Pereiro 6), Pavoletti 5 (66′ Cerri 6.5), Sottil (83′ Ounas sv).
A disposizione: Aresti, Cragno, Simeone, Boccia, Delpupo. 
Allenatore: Eusebio Di Francesco 5.5.

Le pagelle motivate dei rossoblù

VICARIO 7.5: Prestazione monstre per il vice Cragno, ormai una garanzia. Rischia la frittata sbagliando una presa centrale su conclusione di Muriel, poi è bravo a metterci una pezza sulla respinta di Miranchuk. Compie un miracolo pazzesco su Muriel e poi ha il merito di rilanciare Sottil in occasione della rete. Al secondo tempo fa perdere il conto delle parate prodigiose.

ZAPPA 5: Sbaglia una quantità di palloni notevole: l’idea è quasi sempre sbagliata e la disparità fisica con Gosens non lo aiuta. Quando il tedesco esce può affacciarsi nella trequarti orobica, ma non ha mai il guizzo giusto.

CEPPITELLI 5.5: La velocità frenetica degli attaccanti avversari è da far venire il mal di testa, e il compagno di reparto non lo aiuta. Ha qualche colpa nel primo gol, per il resto fa quel che può per tenere in piedi la baracca.

WALUKIEWICZ 4.5: Momento no. Si prende subito un tunnel da Muriel. Un colpo di tacco folle all’interno della sua area viene cancellato solo parzialmente dal fuorigioco sbandierato dall’arbitro. Perde Sutalo in occasione del 3-1.

TRIPALDELLI 6: Le sortite nella metà campo avversaria sono rare, ma in fase difensiva è attento e, senza badare a virtuosismi, vigila su Maehle e Malinovskyi. Unica sbavatura rilevante sul gol dell’1-0, quando esce in leggero ritardo su Miranchuk. (83′ LYKOGIANNIS sv)

MARIN 5: Altra – ennesima – prova incolore del rumeno: sembrava aver trovato la retta via, e invece nelle ultime uscite è in netta involuzione. Lento e impacciato, non riesce mai a far cambiare marcia alla squadra.

CALIGARA 4.5: Altra prova tristemente anonima per il classe 2000. L’unica rilevante nota della sua prestazione è una conclusione timida che si adagia lieve tra le braccia di Sportiello. Per il resto si vede solo quando lascia il posto a Joao Pedro. (66′ JOAO PEDRO 6: Toppa l’approccio ma va in crescendo. Si conferma ancora una volta il leader tecnico, col suo ingresso i rossoblù quantomeno si propongono di tanto in tanto dalle parti di Sportiello.)

TRAMONI 5: Utile nel ripiegare in sostegno al compare Tripaldelli, in avanti è praticamente nullo. Acerbo, ha ancora tanta strada da fare. (72′ PEREIRO 6: Entra col piglio giusto e dà qualità negli ultimi 30 metri, si mette in mostra con un paio di serpentine interessanti.)

NANDEZ 5.5: La sua pressione, sempre generosa, viene elusa con estrema semplicità dal fraseggio degli avversari. Dà qualche segnale di ripresa sul finale di gara, ma non è il solito Nandez.

SOTTIL 6.5: Ectoplasmatico per 45 minuti, al primo strappo svernicia Sutalo e buca Sportiello. Dopo sparisce dai radar e, quando ricompare, fa la barba alla traversa. Gli acuti sono pochi ma di livello. (83′ OUNAS sv)

PAVOLETTI 5: Intraprende un duello rusticano con Romero e anima un primo tempo smunto. Tanta generosità, altrettanti errori. (66′ CERRI 6.5: Impatta bene e non sbaglia un pallone. Offre una grande sponda a Sottil, il quale tiro scheggia la traversa.)

DI FRANCESCO 5.5: Preferisce provare a salvaguardare la panchina con risultati in campionato e lascia a riposo tutti i pezzi forti. Idea senza dubbio condivisibile. Lo spettacolo del primo tempo, tuttavia, è davvero triste. Lo sprazzo finale del secondo tempo salva la faccia di mister e gruppo.

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