Editoriale
Mbappé tra Real Madrid e PSG: guerra senza limiti (di buon gusto)
Si infiamma senza più limiti la questione Mbappé: tra Real Madrid e Paris Saint Germain si prospetta una guerra di nervi nei prossimi giorni
Alla fine, in un modo o nell’altro, Kylian Mbappévestirà la casacca del Real Madrid. Ormai le carte sono quasi tutte sul tavolo ed è ragionevole certezza che il trasferimento sia nel destino. La guerra di nervi tra il club merengue e quello parigino è però già iniziata per voce di due esponenti di assoluto spicco. A dar fuoco alle polveri ci ha pensato Leonardo, con un intervento diffuso a mezzo stampa tramite cinque emittenti francesi e spagnole. Il dirigente brasiliano ha pubblicamente ammesso la volontà del giovane fenomeno di lasciare Parigi, ma ha anche attaccato duramente il Madrid, accusato di “aver agito in modo irrispettoso”.
E al contempo certificato la volontà di tenere duro di fronte alla prima offerta, si dice intorno ai 160 milioni, giudicata troppo bassa e, dunque, secondo il club transalpino, inaccettabile. E già qui, insomma, ci sarebbe di che vergognarsi di questi tempi. Ma tant’è, c’est la vie, e in ogni caso la sensazione è che l’accordo debba per forza arrivare, altrimenti Mbappé potrebbe vivere una stagione in scadenza di contratto e poi nella prossima estate fare le valigie a parametro zero. Scenario peraltro fortemente criticato dallo stesso Leonardo, il quale ha tenuto a precisare come il giocatore abbia sempre espresso intenzione di non partire da svincolato.
Quindi, con la volontà del giocatore in tasca, Florentino Perez non può che gongolare ma non si è fatto comunque mancare la risposta piccata alle dichiarazioni dell’ex Inter e Milan: “Il Paris Saint Germain ha risposto alla nostra offerta e la risposta è stata scortese”.
Dialettica da bar più che da club tra i più illustri e potenti nel giuoco del calcio. Anche perché, in fondo, è sempre e solo una questione di soldi. Ma di irrispettoso, in 160 milioni di Euro, è difficile a prescindere trovarci qualcosa. Di rispetto per il buon gusto, invece, nemmeno l’ombra. D’altro canto ci siamo abituati.