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Cagliari Calcio, le origini
È una sfida tra marinai genovesi e studenti cagliaritani nel lontano 1902 a segnare l’inizio delle attività calcistiche, purtroppo con una sconfitta sul terreno di Piazza D’Armi ad opera della più forte compagine ligure.
La prima trasferta ufficiale di una squadra sarda, sotto la bandiera della Società Ginnastica Amsicora, avviene solo otto anni più tardi, per partecipare ad un torneo a Torino, dove si dà vita al primo club calcistico di Cagliari.
I colori della squadra e i primi campionati
È dalla passione del chirurgo Gaetano Fichera che nel maggio del 1920 viene fondato il “Cagliari Football Club”, che affronterà la sua prima partita nello stadio Stallaggio Meloni l’8 Settembre 1920, sconfiggendo la Torres.
A seguire la partecipazione ad un “Torneo Sardo”, combattuto da sole quattro squadre: Il Cagliari, l’Ilva Maddalena, l’Eleonora d’Arborea ed il Torres.
Torneo che si aggiudica grazie alla sapiente direzione del giocatore – allenatore Giorgio Mereu. Lo stesso Mereu, noto avvocato, subentra alla presidenza al posto del pioniere Gaetano Fichera.
L’esordio dei colori sociali rosso e blu avviene nel 1926. Negli anni ’20 la società vive gravi difficoltà finanziarie ed è solo grazie all’intervento dell’avvocato Carlo Costa Marras e del Podestà di Cagliari Vittorio Tredici che si pone mano ai bilanci per risanarli e si apre anche alla presenza in squadra di calciatori del Continente.
Il primo campionato che vede la squadra impegnata anche con altre del Continente è nel 1930-1931, quando, iscritta al girone laziale-umbro della Divisione Meridionale, nel girone finale non supera le sfide con Foggia Palermo e Lecce, piazzandosi al quinto posto. Già all’epoca, gli italiani scommettevano sulle partite di calcio, come potete fare oggi cliccando qui.
Ancora un ungherese si succede sulla panchina cagliaritana, Ernest Erbstein, che porta la squadra in Serie B dal Girone F di Prima Divisione di cui faceva parte.
Nuova retrocessione e problemi finanziari
Pur cedendo gli uomini migliori ed anche l’allenatore, l’anno dopo la società fallisce; segue la retrocessione in Serie C. Ripartendo dal Campionato Regionale Sardo una nuova società, l’Unione Sportiva Cagliari, si ripropone agli sportivi e tifosi locali, e nel 1937 riesce a malapena ad evitare la retrocessione dal campionato di Serie C.
L’anno successivo ritorna sulla panchina l’ungherese Robert Winkler, la squadra si piazza al 5° posto al termine del campionato.
La ripresa delle attività agonistiche nazionali nel dopoguerra vede la squadra rossoblù iscritta alla Prima Divisione, che per fattori economici e logistici si trasforma in un Campionato Sardo, che il Cagliari vince sull’Associazione Calcio Sardegna, con cui andrà a fondersi.
Dopo un altro campionato “anomalo” finalmente la Sardegna può ricominciare a partecipare a pieno titolo ai Campionati Nazionali, così nel 1947 può partecipare al Campionato di Serie B, con Carbonia e Torres, piazzandosi però all’ultimo posto.
Retrocessa in Serie C l’Unione Sportiva Cagliari passa di mano e viene acquistata da Domenico Loi, che ha grandi ambizioni sportive.
La ripresa e l’arrivo in Serie A
Quattro anni dopo vince il Campionato di Serie C, spinta dalle reti di Erminio Bercarich, Livio Gennari e Roberto Serone. L’ormai obsoleto Campo di via Paola viene così sostituito dal nuovo Stadio Amsicora per dare adeguata cornice alla nuova avventura in Serie B.
L’anno successivo riescono ad arrivare agli spareggi con la Pro Patria che risulta vittoriosa con un secco 2-0. Durante la parte centrale degli anni ’50, pur arrivando più volte in zona promozione al Cagliari, non riesce il salto di categoria.
La prima promozione in Serie A arriva nel Campionato 1963-1964. Dopo un anno di ambientamento senza particolari glorie o insuccessi, chiuso all’undicesimo posto in classifica, annoverando per la prima volta nella propria rosa un giovane Gigi Riva, l’Unione Sportiva Cagliari approda alla Serie A, grazie al raggiungimento del secondo posto nella classifica della Serie B che vede il Varese capolista.