Cagliari, il castello di carta è crollato. Tutti gli errori della stagione
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Cagliari, il castello di carta è crollato. Tutti gli errori della stagione

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Cagliari, il castello di carta è ora crollato. Tutti gli errori commessi nel corso della stagione

Il castello di carta è ora veramente crollato, non si salva nessuno, eccetto i tifosi che fino all’ultimo hanno fatto sentire a un Cagliari senza carattere quell’amore verso una maglia e dei colori storici, mai totalmente ricambiato e dimostrato.

L’edizione odierna de L’Unione Sarda evidenzia i tanti errori commessi dalla società. Ancora una volta, come già da diversi anni, la decisione è stata quella di far clamore, portando in rossoblù i grandi nomi dei giocatori dalle grandi e gloriose carriere senza però valutare effettivamente le caratteristiche e le possibilità tecniche da loro possedute al momento. Non sono bastate le epurazioni di Godin e Caceres a gennaio, individuati come i principali colpevoli di un girone di andata disastroso, a salvare un Cagliari confuso, talvolta sopravvalutato. Altro errore: il principale obiettivo del mercato condotto a gennaio era quello di colmare le grandi lacune della difesa, indicato come il reparto più debole della compagine. Perchè non prestare la giusta attenzione a un reparto offensivo che già dall’inizio del campionato aveva dato i primi segnali di sofferenza? Perchè non rafforzare un attacco mai realmente incisivo?

Da non sottovalutare poi il confusionario valzer degli allenatori. L’Unione Sarda definisce l’esonero di Leonardo Semplici “il peccato originale” della stagione. Al tecnico fiorentino, che pochi mesi prima aveva portato la squadra alla salvezza, il ben servito dopo appena tre giornate dall’inizio del campionato per affidarsi all’esperienza di Walter Mazzarri. Un carattere, un modo di intendere il calcio troppo ancorato al passato e che, nonostante qualche risultato a favore, non è mai riuscito ad essere accettato dalla squadra, reduce da quei cerchi magici e da quella grande iniezione di fiducia portata dall’ex Semplici. Infine, l’ultimo atto, a tre giornate dalla fine del campionato: esonerato Mazzarri per motivi di cui il patron preferisce parlare in altre sedi, ecco l’arrivo di Alessandro Agostini, bandiera rossoblù e allenatore della Primavera: a lui il compito improbo di cambiare in appena un mese la mentalità e le sorti di un Cagliari che, forse, non ha mai voluto cambiare.

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