Quando il poker è sul campo verde: la storia dei poker goal più memorabili

Ci sono concetti che si muovono di gioco in gioco.

Alcuni di questi sono tanto iconici da dare il nome al gioco stesso e, non da meno, possono anche essere trasferiti al mondo del calcio, cercando così di sottolineare la grandezza di una performance sportiva. Uno di questi casi è certamente quello del poker, espressione che nel calcio ha tutto un suo significato, e che ai tifosi del Cagliari richiama certamente quel 4-0 con il Chievo, in una partita del 2017 come quelle che non si vedevano da tempo. Si tratta di un poker imperfetto perché giocato “a tre piedi”, visto che a segnare furono Sau, Joao Pedro e Borriello, ma non per questo quel 4-0 fu meno emozionante da portare a casa.

Poker nel cacio: storia e definizione

Un goal può fare la differenza tra vittoria e sconfitta nel calcio. Quando però i goal cominciano ad accumularsi, ecco che sale il brivido e la passione dei tifosi si accende, soprattutto se a mettere il pallone in rete è lo stesso giocatore. In questi casi, il singolo punto non basta più: giocatori e appassionati hanno fame di risultati più alti. Possono così appassionare le doppiette, così come le triplette: si tratta rispettivamente di 2 e 3 goal segnati nello stesso incontro dallo stesso giocatore. Ma il poker è tutt’altra cosa.

Prendendo la definizione direttamente dal gioco di carte più famoso al mondo, il poker nel calcio corrisponde a 4 reti segnate dallo stesso giocatore nell’arco di una singola partita. Si può facilmente immaginare quanto questo risultato sia emozionante da raggiungere e da ammirare. In fondo, lo fu anche quel primo abbattimento della soglia dei 3 wicket del giocatore di cricket Heathfield Harman Stevenson, che nel 1858 sbaragliò tutti i suoi ammiratori collezionando quello che, a grandi linee, può essere definito il primo poker nella storia dello sport.

I migliori poker della Serie A

Esiste dunque una certa familiarità tra mondo del calcio e giochi di carte. Forse a qualcuno sarà venuto in mente di dare un’occhiata a Newgioco Poker per farsi un’idea delle ragioni per cui proprio una delle migliori combinazioni dei pokeristi abbia trasmesso il proprio nome a una performance di così alto livello, ma ciò che più conta è capire che non si tratta di un risultato del tutto inimmaginabile. Di certo, un poker a calcio è più facile da mettere a segno nelle partite più squilibrate, in cui una squadra domina sull’altra e si mostrano dunque numerose e migliori occasioni per attaccanti e centrocampisti di un team, piuttosto che dell’altro.

Tuttavia, anche la maggiore lega italiana, la serie A, alle volte è riuscita a mostrare delle perle simili. Già nel 2000, Marco di Vaio, in forze al Parma, mise a segno 4 reti contro il Bari. A seguire, spiccano certamente i nomi di Alberto Gilardino e Mauro Icardi. Questi calciatori sono riusciti addirittura a replicarsi, realizzando due poker a testa: Gilardino entrambe le volte per il Parma, contro l’Udinese e poi contro il Livorno, in due campionati diversi; a distanza di 5 anni l’uno dall’altro, i due poker di Icardi furono segnati a danno di Pescara e Sampdoria. In serie A, spicca infine il caso di Marco Parolo, unico centrocampista tra tutti gli altri attaccanti a essersi fregiato di un poker, nella stagione 2016/2017.

I poker in Champions League

Se 4 reti in una partita di Champions League fanno sognare, le 5 segnate da Messi e Luiz Adriano nel 2012 e nel 2014 fanno toccare direttamente le stelle. A patto ovviamente di non aver tifato Bayer Leverkusen nel primo caso o Shakhtar Donetsk nel secondo. Messi, in fondo, ci era già passato, avendo segnato 4 reti per il Barcellona contro l’Arsenal nel 2010, ma quel goal in più nel 2012 è storia. Lungo la strada dei poker in Champions League, si trovano anche i nomi di Shevchenko (2005), Simone Inzaghi (2000) e Van Basten (1992). Più recentemente, infine, sono entrati in questo pantheon a 4 reti i nomi di Ibrahimovic (2013), Cristiano Ronaldo (2015) e Ilicic (2020)