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Cagliari, così è nato l’Unipol Domus. Signorelli: «Costruirlo è stata un’impresa»
Le parole del dirigente del Cagliari Stefano Signorelli: ecco le sue dichiarazioni sull’impianto temporaneo dell’Unipol Domus
Ha parlato il dirigente del Cagliari Stefano Signorelli. E’ lui il responsabile del progetto dello stadio temporaneo in cui la squadra rossoblù gioca tutt’ora le sue partite ufficiale, l’Unipol Domus. Signorelli ha parlato presso i microfoni di Radio Bruno. Ecco uno stralcio delle sue parole riportate da LabaroViola.
IMPREVISTO – «Il grande problema è che essendo su un’isola (la Sardegna), non avevamo altri stadi dove portare il Cagliari mentre si costruiva il nuovo impianto. Alla fine abbiamo deciso di fare uno stadio temporaneo (l’Unipol Domus) nel parcheggio dello stadio Sant’Elia. E’ stata un’impresa di comune accordo con il sindaco. Un’idea geniale, lo stadio è perfetto con le tribune in prossimità del campo: ci abbiamo messo 127 giorni, abbiamo fatto tutti i collegamenti fognari, le utenze elettriche e tutti i servizi necessari».
RECORD – «E’ stata un’impresa ottenere l’autorizzazione in 50 giorni, è vero record considerando i tempi burocratici italiani. Lo stadio era di 16 mila posti, il minimo richiesto per la Serie A. Il tutto è stato totalmente a carico del Cagliari dal punto di vista economico».
VIABILITA’ – «Siamo riusciti a garantire l’afflusso di tifosi con parcheggi e abbiamo permesso di raggiungere lo stadio con altri mezzi. Quando il nuovo impianto verrà ultimato, l’Unipol Domus sarà smontato: abbiamo speso in tutto 8 milioni e mezzo, ma questa cifra non va considerata nel nostro caso, perché adesso i costi del materiale sono aumentati e anche perché avevamo già il possesso alcuni pezzi dello stadio. Per esempio, alcune tribune metalliche le avevamo già ricavate da alcuni eventi e quindi non le abbiamo dovute comprare».