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Conferenza stampa Ranieri post Cagliari Palermo: «Ora non dobbiamo staccare la spina»
Claudio Ranieri, allenatore del Cagliari, è intervenuto in conferenza stampa nel post gara contro il Palermo. Le parole
(Emanuele Olla inviato in sala stampa all’Unipol Domus) – Nel post partita di Cagliari Palermo è intervenuto in conferenza stampa il tecnico rossoblù Claudio Ranieri. Queste le sue dichiarazioni:
VITTORIE E DIFESA – «Se facciamo subito gol andava tutto bene, ma hanno fatto gol loro su calcio d’angolo e sapevo che loro sono bravi a tenere la palla. Ho preferito a riportarli come sono più abituati a giocare e pressare. Con i se e ma non andiamo da nessuna parte (ride, ndr)»
PRELEC – «Attraversa un buon momento e doveva giocare titolare, Pavoletti non mi aspettavo che facesse una gara così sempre a disposizione di Mancosu e Lapadula»
CLASSIFICA E PLAYOFF – «Era ora che vincessimo contro una squadra tra le prime otto (ride, ndr). Non possiamo staccare la spina, dobbiamo andare a Cosenza giocando al massimo delle nostre possibilità, poi guarderemo le altre gare. Rispetteremo l’avversario e andremo a fare il nostro lavoro»
REAZIONE E PALERMO – «Avrei evitato tutte le squadre ma qualcuna ci capiterà e mi auguro di fare quattro partite, la gara secca è difficile, andata e ritorno puoi fare qulacosa in più. Oggi abbiamo sbagliato tanti passaggi, a me non interessa l’importante che mentalmente stiano sul pezzo. Il Palermo occupa tutta la metà campo nel palleggio, abbiamo creato problemi al Perugia ma non al Palermo»
ZAPPA DI PARDO – «Avevo paura del secondo giallo, così come Dossena con Obert»
MAKOUMBOU – «Giocatore imprescindibile, punto di riferimento importante. Vorrei che giocasse sempre in verticale e con due tocchi, sono contentissimo di quanti palloni recupera, non è Kantè ma sono tranquillo»
INTERVALLO – «Mi arrabbio quando c’è da farlo, dipende dal contesto e che giocatori ho. Al Chelsea mandai tutto in aria mi feci una doccia di borracce (ride, ndr)»
RECUPERI – «Molto importante, la forza del Cagliari è riuscire a cambiare alcuni giocatori e non sentirne la mancanza. Chi non gioca non è che non sta nelle mie grazie, ho tutti ragazzi eccellenti che si allenano a mille. Io sono pagato per fare delle scelte, vedo più freschi altri che loro, ma posso cambiare cinque giocatori. Se non ci fossero le ammonizioni magari avrei messo Luvumbo e Barreca. La partita va letta, noi allenatori e giocatori fanno diventare difficile un gioco semplice»