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Aresti: «Cagliari? Per vent’anni anni ho lavorato per vestirne i colori e sentirmelo dentro»
Simone Aresti, attuale portiere del Cagliari, si è raccontato: dal passato al presente. Le dichiarazioni dell’estremo difensore
Simone Aresti, attuale portiere del Cagliari, ha parlato ai microfoni di Sportisola raccontandosi tra passato e presente. Le sue parole:
CAGLIARI – «Ciò per cui ho lavorato ogni giorno per oltre vent’anni. Per esserci, per vestirne i colori. Per sentirmelo dentro»
RANIERI – «Una mosca bianca del calcio. Una di quelle persone così autentiche, da rivelarsi come effettivamente traspare in ogni conversazione, in ogni occasione, in ogni intervista. Quando è arrivato avevo la classica soggezione di chi incontra uno di quei mostri sacri, tipo mister Ranieri o Gigi Riva. Dal primo giorno è stato in grado di trovare le parole giuste nel momento giusto, donando quella tranquillità, quella serenità nel giocare, insieme ad una autorevolezza che risulta proverbiale. È stato in grado di compiere un miracolo con questo Cagliari perché è in grado di essere tutto questo. Ha ricompattato lo scorso anno un ambiente e un organico pronto ad esplodere. Un uomo come lui va certamente stimato e supportato moltissimo»
INFORTUNIO PASSATO – «Avevo ancora tre anni di contratto, e decido di rinunciarci. Torno a Narcao, con la seria intenzione di mettere la parola fine alla mia carriera. Quando un treno in corsa si ferma all’improvviso, l’istinto è quello di scendere e scappare via. Mi sono rifugiato nelle uniche certezze che avevo, ossia la mia casa e i miei affetti più cari. Ero intenzionato a smettere. Pensi che mi ero messo, adesso sorrido al pensiero, a studiare per diventare un giocatore professionista di poker. Studiavo seriamente, la matematica delle probabilità, le regole, le occasioni di vittoria. Avevo bisogno di pensare ad altro»