Hanno Detto
Jankto: «Coming out? Ne parlo spesso con Pavoletti. Sulla convocazione all’Europeo…»
Jakub Jankto, centrocampista del Cagliari, ha parlato del coming out fatto nel 2022. Le dichiarazioni del giocatore
Ai microfoni de L’Equipe Jakub Jankto, centrocampista del Cagliari, ha parlato del suo coming out. Le dichiarazioni:
COMPAGNI – «Possono esserci piccole battute, quando parliamo dopo i pasti, come: ‘Allora, hai avuto qualche appuntamento con questo ragazzo?’. Tutto è più aperto. Prima non potevo, dovevo stare attento che qualcuno non desse un’occhiata al mio telefono mentre scrivevo. Ne parlo parecchio con Leonardo Pavoletti, il mio capitano. Vuole sapere come vanno le cose, è normale, lui è il capitano, si prende cura dei compagni. Per alcuni è una curiosità. La gente mi chiedeva se fossi nato così, se nel frattempo fossi cambiato. Certo che nasciamo così, io sono nato gay! Ma io non voglio che questo diventi un argomento di discussione quotidiano, sarebbe noioso. Oltretutto non ho comunicato molto a riguardo»
TIFOSI – «È il calcio a vincere nei discorsi, soprattutto qui a Cagliari dove il club occupa un posto molto importante in città. Mi colpisce vedere le persone tristi dopo una sconfitta. La mia priorità è che siano felici, non che si chiedano se il mio coming out è andato bene»
OMOFOBIA – «A volte ci sono campagne di sensibilizzazione, messaggi, spot pubblicitari, è molto bello. Ma, per esempio, la fascia da capitano color arcobaleno, trovo che non sia necessaria, non si dovrebbe fare più del necessario. Ciò sconvolge davvero le persone. Non sono convinto di questo metodo, perché so che alla lunga è controproducente. Il mondo del calcio è omofobo in alcuni continenti e in alcuni paesi. Ma in Europa la situazione è migliorata»
EUROPEI – «So già che non verrò convocato, ma questo non c’entra niente con il mio coming out. A volte bisogna scegliere, e quest’estate ho scelto di trascorrere le vacanze con mio figlio. Se dovessi andare all’Euro, significherebbe che non lo vedrei quasi tutto l’anno. E preferisco passare due o tre settimane con lui»
CAGLIARI – «Ero ancora un po’ scosso e se sapevo come era andata in Repubblica Ceca non sapevo come sarebbe andata in Italia. Claudio Ranieri, che avevo alla Sampdoria e che mi voleva al Cagliari, mi disse subito: ‘Se c’è il minimo problema ti do una mano’. Quando sono arrivato all’aeroporto il primo giorno, molti sostenitori mi hanno accolto, da lì mi sono calmato. E, dal secondo giorno, ho avuto la massima tranquillità. La Sardegna mi ha aiutato tantissimo, è un popolo straordinario e ringrazio davvero la sua gente»
CALCIOMERCATO – «Non mi è mai passato per la mente. Poi, ovviamente, sapevo benissimo che non avrei firmato in Arabia Saudita il giorno dopo il mio coming out (ride, ndr)»