Cellino: «Radja come un figlio. È un ragazzo fragile: non mi ha mai dato l’idea che fosse incline a delinquere»

Massimo Cellino, ex presidente del Cagliari ed ora alla guida del Brescia, ha parlato del caso che ha coinvolto Radja Nainggolan: le sue parole

Massimo Cellino ha rilasciato delle parole sul caso degli ultimi giorni che riguarda l’ex Inter e Cagliari Radja Nainggolan. L’ex presidente del Cagliari , ora alla guida del Brescia, ha detto queste parole riportate da L’Unione Sarda:

SUL CASO– «Mi sono chiesto se fosse uno scherzo. Quando mi è apparsa la notifica sul cellulare di una notizia riguardante l’accusa mossa a Radja, traffico di stupefacenti, ho pensato di primo acchito a un titolo acchiappa click. Darei un braccio, convinto della sua integrità. Come quando mi avevano riferito che un altro mio ex, Sandro Tonali, era coinvolto nello scandalo delle scommesse».

FORZA– «Lui poteva bere una bottiglia di whisky ma poi essere in grado di vincere da solo le partite».

NAINGGOLAN PER CELLINO– «Per me è stato come un figlio. È un ragazzo fragile: non mi ha mai dato l’idea che fosse incline a delinquere, caso mai solo di essere debole davanti ai vizi».

 ULTIMA CHIAMATA– «Mi chiamò intimandomi “quando torni in A, mi porti a Brescia”, ho risposto “non facciamoci del male a vicenda”».

EPISODIO SIMPATICO– «Ero agli arresti per l’inchiesta relativa ai lavori dello stadio Is Arenas. Accesi la tv e lo vidi con la cresta rossa da apache. Lo chiamai urlando “Guarda che arrivo e ti taglio la testa, non solo i capelli”. Si rasò subito da solo».