2014
Cagliari, il gol arriva a filo d’erba
15 settembre 2013: Al Franchi di Firenze Mauricio Pinilla stacca in alto e colpisce di testa all’ultimo respiro della gara.
1 dicembre 2013: Nenè intercetta un cross di Pisano e con una precisa capocciata infila la porta del Sassuolo.
Due gol come tanti altri, si potrebbe dire. Eppure quelle due reti fanno parte di una disciplina talmente poco praticata dal Cagliari di quest’anno da essere mosche bianche nel ruolino rossoblù. Sono infatti le uniche marcature realizzate di testa dalla squadra di Lopez in tutto il campionato.
Due reti di testa su ventisei complessive, davvero poche per una squadra che evidentemente sfrutta poco il gioco sulle fasce finalizzato al cross per preferire la manovra ragionata col pallone a terra. In tutta la Serie A quest’anno ci sono solo due squadre ad aver realizzato meno su gioco aereo: il Livorno con una marcatura e curiosamente l’Udinese, ultima avversaria proprio dei rossoblù, che addirittura è ferma a quota zero.
La sterilità nel gioco aereo del Cagliari è frutto, come si diceva della volontà precisa di far circolare il pallone a pelo d’erba per cercare un palleggio che porti la sfera in area grazie alla tecnica degli interpreti e agli stratagemmi tattici. In rosa non mancherebbero i colpitori di testa, proprio Nenè e Pinilla sono specialisti della disciplina ma spesso invece che stazionare al centro dell’area si allargano o indietreggiano per partecipare attivamente alla manovra. Un altro buon colpitore sarebbe il capitano Conti, che quest’anno è a quota 4 gol realizzati quasi tutti su punizione con l’eccezione della rete di Verona su azione, ma ancora una volta di piede.
La scarsa simpatia dei rossoblù per il gioco aereo è confermata anche da un’altra statistica, quella dei gol di testa subiti. Il Cagliari è finora la squadra che ha incassato più reti aeree fra tutte le 20 partecipanti alla Serie A, si tratta della bellezza di 10 gol. La lacuna è apparsa evidente soprattutto in alcuni periodi del campionato, quando lo stesso Lopez si è trovato a dover cambiare sistema di marcatura sulle palle inattive per cercare di mettere una pezza al problema.
Insomma, che la palla sia in attacco o in difesa la parola d’ordine è una sola: per favore non alzatela.