Leeds, Cellino e gli abbonamenti: «Non voglio rubar soldi, se perderemo...» - Cagliari News 24
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2014

Leeds, Cellino e gli abbonamenti: «Non voglio rubar soldi, se perderemo…»

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Ora che è diventato ufficialmente il proprietario del Leeds, Massimo Cellino può raccontarsi ai suoi nuovi tifosi, spiegando le sue idee ed il suo metodo di lavoro. Inevitabile, dunque, partire dal rapporto con l’allenatore, in particolare dall’esonero di Diego Lopez al Cagliari per finire a McDermott: «Un allenatore riceve un’occasione quando fa questo lavoro. Se io do all’allenatore un lavoro, gli sto dando un’occasione. Ma se lui non la coglie cosa devo fare? Forza! McDermott? Non è la domanda giusta per me, io gestisco il club, questa è la mia responsabilità. Quello che mi serve è un allenatore, un grande allenatore, questo è chiaro. Deve rispondere con i risultati ed il lavoro, altrimenti io son qua. Credo che sia un buon allenatore, ma non un buon manager. Gli piace allenatore, ma non gestire e allora possiamo lavorare insieme. Deve occuparsi della mentalità dei giocatori, non dei salari, queste cose non spettano ad un allenatore», ha spiegato il presidente del Cagliari ai microfoni dello “Yorkshire Evening Post”.

Mai banale Cellino, che ha aggiunto: «Sono cresciuto come manager, non come un presidente che indossa la sua cravatta, mangia un po’ di arrosto di manzo… Io mi occupo di tutto. E tutti devono essere come me. Tutti. In Italia abbiamo allenatori e puoi chiamargli come ti piace, direttori, re, regine, ma resta il fatto che sono parte del team, come il giardiniere. E bisogna fare gioco di squadra».

E il patron apre poi al discorso degli abbonamenti: «Forse mi prendo troppe responsabilità, il gruppo Together vuole aiutarci? Ci sono gli abbonamenti. Questo è il modo per farlo. Forse sembro arrogante perché la pressione è tanta, ma spero di convincere le persone e di vincere. Non voglio perdere».

Infine, difende i suoi nuovi giocatori e lancia un messaggio ai tifosi: «I giocatori non perdano tempo preoccupandosi di me, so riconoscere uno buono e onesto da uno che non lo è. La gente dice che la rosa non sia buona, ma come è possibile se erano quinti tre mesi fa? Erano una buona squadra, ora di m***a. Quindi mi chiedo: perché? Per me non è colpa dei giocatori. Non credono più in sé stessi. Quando sono arrivato volevo comprare cinque-sei giocatori con i miei soldi, stavo cambiando allenatore, ma ora è passato. Non voglio rubare soldi ai tifosi e ora cominceremo con gli abbonamenti. Se non vinceremo e la squadra giocherà male, restituirò i soldi».

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