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Cagliari-Napoli, Rastelli: «Corsa e sacrificio, sfrutteremo i loro punti deboli»

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Verso Cagliari-Napoli, segui la diretta della conferenza stampa di Massimo Rastelli a partire dalle 12:30

Alle 12:30 il tecnico del Cagliari, Massimo Rastelli, presenterà il match che vedrà i suoi impegnati nell’anticipo di domani contro il Napoli. Una sfida particolarmente sentita in Sardegna alla quale il Cagliari arriva in una situazione di classifica rassicurante: il pareggio di Pescara ha tenuto a distanza di sicurezza i biancazzurri. Dall’altra parte un Napoli reduce dalla conquista degli ottavi di Champions League e distante 4 punti dal secondo posto in campionato, l’ultimo per l’accesso diretto alla manifestazione europea.

Segui la conferenza di Rastelli in diretta sulle nostre pagine a partire dalle 12:30.

LE CONDIZIONI DI FARIAS: «Farias è convocato, valuteremo con attenzione il suo eventuale impiego. Ha avuto un affaticamento al polpaccio, non quello che aveva avuto problemi a inizio stagione. E’ chiaro che dopo il lungo infortunio un piccolo fastidio lo metta in allarme».

CAGLIARI-NAPOLI – «Veniamo da due risultati importanti e affronteremo una delle migliori squadre della Serie A, l’abbiamo preparata con grande attenzione. C’è grande attesa da parte dei tifosi ma anche da parte nostra. Le assenze sono una costante, non sono mai riuscito a portare 23 giocatori senza problemi. Un cammino molto tortuoso, la classifica è un aspetto positivo nonostante tante difficoltà.  Ogni partita ha punti in palio, dobbiamo dare l’anima per portare a casa qualcosa. Qui abbiamo dimostrato di saper affrontare bene anche le grandi squadre, non mi piace partire battuto. Rispetto all’anno scorso il Napoli ha qualche sbavatura in più, l’avversario può avvicinarsi alla sua porta. Ma Koulibaly e Albiol sono ottimi centrali, in più hanno esterni affidabili. E’ una buona difesa ma non ci sono squadre invincibili. I giocatori sono professionisti di Serie A e sanno gestire le emozioni, poi ci sta che alla vigilia di una gara così qualcuno senta una tensione particolare. L’importante è dare il massimo sul campo».

L’AVVERSARIO – «Il Napoli è fra le prime tre del campionato, con Roma e Juventus sono le più forti. Al San Paolo forse sarebbe diverso, ho giocato lì e conosco l’atmosfera: sfidare il Napoli al Sant’Elia non mi crea particolari emozioni, ho cercato di isolarmi per restare più lucido possibile. Spero che la classifica ci aiuti a giocare a mente sgombra. Ci vuole attenzione e concentrazione, ma anche un pizzico di leggerezza mentale per poter andare anche oltre i propri limiti. Ci saranno momenti di sofferenza in una gara come quella di domani, ma abbiamo anche le qualità per mettere in difficoltà il Napoli. La partita di Champions League conta poco, sono giocatori abituati e hanno avuto cinque giorni per recuperare. Da quella gara si portano dietro entusiasmo, a differenza di quanto accadde alla Roma prima della sfida con noi».

COME AFFRONTARE LA GARA – «Sappiamo che il Napoli ha una capacità di palleggio eccezionale e gioca a memoria, hanno tempi di gioco unici per la Serie A. Solo correndo da squadra possiamo accorciare gli spazi e limitarli. Se concediamo qualcosa dobbiamo essere bravi a rimediare aiutandoci a vicenda. Nessuna squadra è invulnerabile, dobbiamo essere bravi a entrare in qualche crepa che potremo aprire nello schieramento del Napoli. Se gioca Mertens come falso nove avranno tanta mobilità, Gabbiadini fa più da punto di riferimento. Il nostro modo di affrontarli non cambia, qualunque sia l’avversario siamo preparati alle caratteristiche di ognuno».

UN FUTURO IN ROSSOBLU’ – «Se il presidente mi offrisse un contratto a vita lo firmerei, ho trovato un ambiente fantastico. Città vivibile e clima splendido, al di là delle critiche mi trovo benissimo. So però che un allenatore è legato ai risultati, io mi aggrappo a quelli e al lavoro. In questo anno e mezzo siamo sempre stati in linea con gli obiettivi, non posso piacere a tutti ma devo portare a casa il risultato».

TRA PASSATO E FUTURO PROSSIMO – «Un allenatore che ho avuto in carriera mi ha insegnato che giocare bene significa fare punti. Poi è sempre opinabile, io credo che giochiamo palla a terra e proviamo tutte le situazioni: non buttiamo il pallone in avanti alla cieca. Se il Cagliari nelle stagioni prima faceva calcio spettacolo non lo so, lo sapete voi che eravate su questa piazza. Cinque punti nelle prossime tre partite sarebbero un buon bottino, ma dobbiamo ancora giocarle».

Dichiarazioni raccolte dal nostro inviato ad Asseminello Sergio Cadeddu

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