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Da Melchiorri a Borriello, tutti i colpi di Stefano Capozucca
Stefano Capozucca non proseguirà la propria carriera a Cagliari. Ecco tutti i colpi del direttore sportivo del club delle ultime due stagioni
È durata due stagione l’avventura di Stefano Capozucca nella dirigenza del Cagliari Calcio. Come annunciato ieri, il direttore sportivo non proseguirà la propria carriera con il club di Tommaso Giulini. Il bilancio dei suoi due anni si può dire positivo, visti i risultati arrivati sul campo. Arrivato per costruire una rosa all’altezza del campionato di Serie B, è riuscito nell’obiettivo portando nell’estate del 2015 giocatori importanti del calibro di Marco Storari (su cui è intervenuto il presidente in prima persona) e altri adatti alla categoria che si sono rivelati fondamentali. Dai difensori Bartosz Salamon e Fabio Pisacane ai centrocampisti Davide Di Gennaro e Marco Fossati, fino agli attaccanti Niccolò Giannetti e Federico Melchiorri. Tutti elementi che si sono rivelati fondamentali nella risalita immediata verso la A.
BORRIELLO & CO. – Il mercato estivo 2016 per Capozucca è stato, invece, caratterizzato da nomi altisonanti. Gli ex Juventus Mauricio Isla e Simone Padoin, il Campione d’Europa Bruno Alves e ovviamente Marco Borriello. L’attaccante è ovviamente il fiore all’occhiello del ds che ha creduto fortemente in lui, dopo averlo avuto più volte al Genoa. A 34 anni Borriello ha risposto con i gol e la stagione più prolifica della sua carriera. Oltre a lui, però, non bisogna sottovalutare nemmeno l’acquisto di Artur Ionita, passato in secondo piano nell’estate a causa degli altri arrivi, ma alla fine rivelatosi come uno dei migliori colpi estivi.
I FLOP – Non è oro tutto quello che luccica. E nemmeno i colpi di Capozucca si sono alla fine rivelati tutti azzeccati. In particolare, i due mercati invernali sono stati entrambi da dimenticare. Nel gennaio del 2016 serviva un centrocampista per sostituire l’infortunato Dessena, ma Antonio Cinelli non si dimostrò all’altezza. Cinque mesi fa, invece, sono arrivati Gabriel (poche e disastrose partite), Miangue (appena tre presenze) e il ritorno di Victor Ibarbo. Il colombiano, tra l’altro, è ripartito dopo neanche due mesi, creando più di qualche problema a Rastelli, rimasto a corto di giocatori nel reparto avanzato.