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Padoin: «Sento più responsabilità, da terzino posso dare qualcosa in più»
Simone Padoin, dal ritiro di Pejo, ha parlato a 360° su obiettivi di squadra e personali in vista della prossima stagione
Centrocampista o terzino? Per Simone Padoin non fa alcuna differenza. Il Talismano è pronto a mettersi nuovamente a disposizione di mister Rastelli nella sua seconda stagione al Cagliari. Dal ritiro di Pejo, Padoin ha parlato di obiettivi di squadra e personali in vista dell’inizio del prossimo campionato: «La società ha fatto un’ottima analisi di quella che è stata la scorsa stagione, insieme al mister si è deciso di continuare di fatto con il gruppo che ha ben figurato l’anno scorso. C’è stato qualche innesto in ruoli che erano rimasti scoperti: abbiamo perso Tachtsidis e Di Gennaro, importanti nella scorsa stagione. E’ arrivato un giocatore che conosco bene come Cigarini, vanta una bella carriera che con appena un pizzico di fortuna in più poteva essere straordinaria. Sarà fondamentale per noi. Poi arriva Marco Andreolli, che andrà a sostituire Bruno Alves. Un giocatore di esperienza, è un difensore importante che ha sempre fatto bene e ci darà una grossa mano. Il gruppo non è cambiato più di tanto, questo ci dà una base di partenza importante per la stagione che va ad iniziare».
DUTTILITÀ E OBIETTIVI PERSONALI – «Personalmente – prosegue Padoin – cercherò di dare il massimo, il mister lo sa. In qualsiasi zona del campo e se capita anche non giocando darò tutto per questo gruppo, portando la mia mentalità e la mia esperienza. Il fatto di saper cambiare ruolo con facilità mi inorgoglisce, in questa fase della preparazione il tecnico mi sta provando come terzino destro e ne sono contento. In questo momento da terzino posso dare qualcosa in più. Per quanto riguarda la scorsa stagione mi ha soddisfatto il mio rendimento personale nella prima parte, poi dopo Natale un infortunio mi ha dato problemi a lungo e nel finale ho avuto qualche difficoltà. Se devo trovare un rimpianto è quello di non essere riuscito a dare una grossa mano nei momenti di difficoltà, nelle brutte batoste. Forse ci è mancato un giocatore che facesse il punto di riferimento e desse gli equilibri nei momenti di difficoltà, credo che con l’acquisto di Cigarini abbiamo fatto bingo. Ci dà qualità e personalità, è un giocatore importantissimo. L’anno scorso forse avrei potuto alzare la voce in qualche momento, oggi dopo un anno sento di più la responsabilità della maglia. Rappresenta un popolo intero, giocando con compagni importanti e sardi ti rendi conto della cosa e tutti noi ci sentiamo più attaccati alla maglia anno dopo anno. Il pubblico sardo? Ho provato sulla mia pelle cosa significa sentire il calore dei tifosi, ma già venendo a Cagliari da avversario percepisci questa carica».
SALVEZZA E SOGNO EUROPEO – «In passato ho avuto la fortuna di giocare con grandissimi campioni e ho notato la loro voglia di migliorarsi anno dopo anno: io per questa stagione non mi pongo obiettivi personali se non quello di dare il massimo e crescere ancora. Certo il sogno è quello di ripetere un’annata come quella che ha vissuto l’Atalanta la scorsa stagione, ma partiamo con i piedi per terra sapendo che l’obiettivo primario è la salvezza. La società sta lavorando nel migliore dei modi, sono fiducioso che il Cagliari in futuro potrà fare belle cose».
ROMAGNA-DEL FABRO – Non manca anche una battuta sul mercato e in particolare sullo scambio Romagna-Del Fabro: «Romagna? Ho avuto modo di allenarmi con lui: ha grande intelligenza tattica, a 19 anni deve ancora crescere fisicamente ma è un giocatore che sa prevedere le giocate degli avversari e posizionarsi bene. Deve fare esperienza, mi ricorda Andreolli come tipo di difensore. Non so come andranno le cose fra Cagliari e Juventus ma di sicuro Romagna ha davanti a sé una grande carriera. A Brescia si sono salvati nonostante fossero molto giovani. D’altra parte c’è Del Fabro che mi piace molto, al Pisa ha fatto una bella stagione nonostante la retrocessione. Deciderà la società».