2014
Anedda: «Aspetto una chiamata. Con il Cagliari il momento più bello della mia carriera»
Per due stagioni è stato il terzo portiere del Cagliari, cresciuto nelle giovanili rossoblù, non è mai riuscito a debuttare in Serie A. Riccardo Anedda, classe 1993, è reduce dall’esperienza con il Poggibonsi, dove è riuscito inoltre a conquistare in posto nella Nazionale di Lega Pro, è attualmente svincolato. In attesa della giusta offerta per ripartire, è stato contattato in esclusiva dai colleghi di CalcioNews24:
Allora Riccardo, sei uno degli svincolati di lusso. Ti stai allenando per conto tuo in attesa dell’offerta giusta?
«Sì, per fortuna oltre che per conto mio, ho la possibilità di allenarmi in una squadra non lontano da casa mia, così non perdo la forma e posso anche allenarmi col pallone, il che è fondamentale per un portiere. Ora posso solo aspettare una chiamata!».
Sei reduce dall’esperienza con il Poggibonsi: cosa ti porti dietro da questa esperienza?
«Dall’esperienza di Poggibonsi mi porto dietro aspetti positivi e negativi. Mi sono affacciato il primo anno da titolare nei professionisti, e devo dire che mi sono trovato abbastanza a mio agio. Ho conosciuto nuove persone e nuovi metodi di lavoro, anche se l’anno scorso è stato abbastanza particolare per via delle tante retrocessioni. Penso comunque di essere cresciuto tanto, soprattutto sotto l’aspetto mentale».
Sei stato recentemente convocato in Nazionale Lega Pro, eppure non è ancora arrivata la proposta giusta: qual è il tuo pensiero a riguardo?
«Le convocazioni in Nazionale dell’anno scorso mi hanno reso davvero felice. Ho conosciuto tanti ragazzi giovani e forti, eravamo davvero una bella squadra, ho avuto anche l’opportunità di giocare contro l’U23 della Norvegia, ed è stata una grande soddisfazione. Purtroppo, nonostante le chiamate in azzurro, quest’anno non ho trovato una squadra. Purtroppo il calcio è anche questo e sono costretto ad accettarlo».
Quali sono le tue caratteristiche? Il tuo punto di forza e la lacuna da migliorare.
«Credo di essere un portiere reattivo, soprattutto tra i pali. Una cosa che potrei migliorare è sicuramente il fatto di giocare un po’ più alto, così da poter uscire più spesso».
Nell’ultimo periodo c’è stato qualche contatto con qualche società?
«Qualche contatto c’è stato con diverse società, che hanno però deciso di puntare o su portieri più esperti oppure su portieri provenienti in prestito da categorie superiori».
Il momento più bello e quello più brutto della tua giovane carriera.
«Penso di avere due momenti davvero belli nella mia carriera. Il primo sicuramente fu a Cagliari, quando mi sedetti per la prima volta in panchina come secondo portiere a Marassi contro la Sampdoria. Poi nel corso del campionato ne seguirono altre sei contro grandi squadre come Fiorentina ed Inter, ma la prima volta resta indimenticabile. L’unico rammarico è quello di non essere mai riuscito ad entrare in campo, ma mi accontento lo stesso. Il secondo momento bello è sicuramente la prima convocazione in Nazionale, anche quella non la scorderò mai. Il più brutto è legato a quest’estate. Tutti i giorni parlando al telefono con il mio procuratore, senza avere mai notizie veramente positive. Comunque spero ancora in qualche chiamata, la speranza è l’ultima a morire».
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
«Il mio sogno nel cassetto è quello di poter giocare nella squadra che ho sempre tifato, cioè la Roma. Sono nato e cresciuto nella capitale, e sarebbe per me qualcosa di davvero speciale».