2014
Caio Rangel e Donsah, la rivincita dei ragazzini terribili
Quante critiche quest’estate per la campagna acquisti di Giulini. “Troppi ragazzini, ma chi sono questi?” come se Cellino comprasse gente conosciuta. Zeman, invece, è rimasto zitto come al suo solito, sornione aspettando il momento giusto. Momento che è arrivato ieri, quando il Cagliari sotto di due gol contro la Sampdoria sembrava destinato all’ennesima sconfitta. Diciotto anni a testa, ma tanta voglia di fare. Esordio in Serie A con la maglia rossoblù per entrambi, mentre il Sant’Elia li aveva potuti scrutare solo nel finale della gara di Coppa Italia vinta sul Catania.
Caio Rangel era sembrato tanto acerbo quel giorno d’agosto, molto individualista e ancora fuori dagli schemi. Ieri è sembrato un altro giocatore, tanta tecnica, ma il diamante è ancora grezzo. Può e deve crescere, l’impatto con il match di ieri, però, è stato devastante. Non a caso il gol del pareggio è arrivato dalla corsia di sinistra, dove l’esterno brasiliano ha fatto davvero bene, prendendosi anche qualche fallo e dimostrando di avere tanta corsa.
Ha cambiato completamente la partita, invece, Godfred Donsah. Entrato al posto di uno spento Dessena, in una gara destinata a finire male per i rossoblù, ha riacceso la spina. Il centrocampista arrivato dall’Hellas ha dimostrato di avere piedi buoni, buonissimi, ma anche tanta corsa e grinta, oltre ad un fisico invidiabile per uno della sua età. Neanche il tempo di toccare il terreno di gioco e mette una palla con il contagiri sui piedi di Ibarbo, che involato a rete viene buttato giù da Cacciatore. Rigore, espulsione e gara riaperta dal gol di Avelar. Lì in mezzo al campo ha dato davvero la spinta giusta e se già sabato si prenderà il posto da titolare nessuno si meraviglierebbe, anzi. Zeman, al contrario di molti suoi colleghi, non ha paura di lanciare ragazzini. E ieri è stato ripagato come si deve.