2014
ESCLUSIVA – Lulù Oliveira: «Cagliari-Fiorentina per me è speciale, prevedo spettacolo»
Alla vigilia di Cagliari–Fiorentina, gara che si disputerà domani alle ore 15 al Sant’Elia, tornano alla memoria le immagini e i volti del passato di questa sfida. Fra gli ex che hanno vestito entrambe le maglie il primo nome che viene in mente è quello di Luis Oliveira, per tutti Lulù. Arrivato giovanissimo in Europa dal natio Brasile e acquisito il secondo passaporto belga, l’attaccante è arrivato in Sardegna nel 1992 e ha conquistato il cuore dei tifosi a suon di gol. Indimenticabili le sue prodezze in annate che hanno visto la qualificazione in Europa e la storica semifinale di Coppa Uefa. Diventato sardo d’adozione, Lulù è poi passato alla Fiorentina e ha fatto nuovamente tappa in rossoblù prima di iniziare a girare l’Italia. Negli ultimi anni della sua carriera anche Nuorese e Muravera, quindi il passaggio in panchina e il titolo di miglior allenatore d’Italia per le squadre dilettantistiche. In questa stagione ha iniziato alla guida della Pro Patria, dalla quale è stato di recente esonerato.
Abbiamo raggiunto Oliveira, ieri ospite della trasmissione RossoBlu95 su Sardegna Uno, per quattro chiacchiere sulla gara di domani.
Cagliari-Fiorentina, una partita che per te ha un sapore tutto speciale.
Non è una partita come le altre, a parte quel famoso fattaccio del rigore per un fallo, che non c’era, di Toldo su di me. Per anni dopo quell’episodio potevano prendermi a fucilate in area ma il fischio non arrivava mai. In linea generale, avendo giocato per entrambe le squadre, non sono mai del tutto contento quando una vince sull’altra. L’importante è vedere un bello spettacolo, poi chi avrà più occasioni meriterà sul campo di vincere.
Quando si incontrano due allenatori come Zeman e Montella è lecito aspettarsi spettacolo, no?
Assolutamente, è proprio così. Soprattutto da parte del Cagliari, che anche se magari lascia qualcosa a desiderare in difesa è impressionante quando si spinge in avanti con tanti uomini.
Come vedi da ex bomber il reparto avanzato del Cagliari?
Ultimamente stanno giocando senza un vero attaccante centrale. L’anno scorso c’erano in rosa elementi come Pinilla per quel tipo di ruolo, in questa fase del campionato invece vedi Cossu o Ibarbo stazionare al centro dell’attacco. E’ chiaramente un modo diverso di intendere il ruolo, Cossu ad esempio è un trequartista e anche domani con la Fiorentina può essere utile per non dare punti di riferimento. Penso che ripiegherà parecchio all’indietro per permettere i tagli di Ibarbo e Farias ma anche gli inserimenti dei centrocampisti. Per fare questo tipo di gioco è fondamentale avere giocatori giovani e duttili, ed è proprio questa la filosofia di Zeman. Per limitarsi al recente passato, il Pescara del boemo ne è un ottimo esempio.
Spostiamo lo sguardo sull’Oliveira allenatore, ti guardi intorno o pensi sempre alla Pro Patria?
Hanno deciso di esonerarmi, ora sono in vacanza ma sempre sotto contratto. La squadra non sta andando molto bene da quando sono andato via, hanno perso le ultime due partite e le prossime sono impegnative. Se avranno bisogno di me, io sono qui e se mi chiamano tornerò.
La suggestione di vederti un giorno sulla panchina del Cagliari?
Tutto è possibile. Come prima cosa mi manca l’ultimo patentino, che prenderò il prossimo anno. Poi mi metterò in gioco ma cominciando dal basso, come ho sempre fatto da calciatore e da allenatore. Un passo troppo lungo all’inizio può essere pericoloso, sono del parere che sia sempre bene imparare sul campo e crescere gradualmente attraverso la gavetta.
Si ringrazia Luis Oliveira per la cortese disponibilità