2015
Anno nuovo, vecchi problemi: cambiare allenatore non basta (e forse non serviva)
Cambiando allenatori il risultato non cambia. L’esordio di Gianfranco Zola sulla panchina rossoblù è stato da incubo. I problemi visti da dicembre in poi sono riemersi anche ieri al Barbera ancor più accentuati. Anno nuovo, mister nuovo e vecchi problemi. Soprattutto in fase difensiva dove il Cagliari ha seri problemi sui cross avversari. Proprio da un pallone alto dalla sinistra rosanero indirizzato sul secondo palo nasce il gol di Morganella dell’1-0. Un déjà vu di questa stagione. Si ripetono con costanza da almeno due campionati i gol presi su palla inattiva, da cui nasce il 2-0 di Munoz. Difesa immobile sul 4-0 con Ceppitelli che lascia libero Dybala e sul 5-0 dove Barreto ha tutto il tempo per prendere la mira e chiudere nel peggiore dei modi la gara dei rossoblù. Il gol subito su un tiro dalla distanza è un’altra costante di questo campionato.
TRA I PALI – A niente è servito il cambio portiere: il forse fin troppo accusato Cragno è rimasto in panchina, ma Colombi è sembrato in certe circostanze pure peggio del collega ex Brescia. Poteva fare meglio sul tiro deviato di Morganella, mentre è incomprensibile l’uscita su Dybala con conseguente schiaffo all’argentino che regala il rigore del 3-0 al Palermo. Così com’è da rivedere sul tiro da fuori di Barreto. Se su sei tiri nello specchio cinque finiscono dentro le responsabilità sono anche dell’estremo difensore.
SENATORI – Sul banco degli imputati sono finiti, inevitabilmente, anche i senatori. Su tutti Daniele Conti. Il capitano ha lasciato la squadra nel momento più difficile, sotto di due gol, prendendo un cartellino giallo ingenuo per un giocatore della sua esperienza. A parte in alcune uscite, il rendimento del regista romano è calato notevolmente sotto la gestione Zeman. Si attribuivano al boemo le prestazioni sottotono di Conti, ma a Palermo con Zola in panchina ha fatto addirittura peggio. In fase calante anche Francesco Pisano. Quando è stato impiegato nel corso di questa stagione non ha mai brillato e anche ieri non ha certo fatto meglio, tanti errori in fase difensiva e di disimpegno. Zola voleva affidarsi alla vecchia guardia, ma nel ruolo di terzino destro c’è un Balzano scalpitante. Infine Andrea Cossu, aveva iniziato alla grande la stagione dal punto di vista fisico. È entrato subito in forma e adesso sta arrivando l’inevitabile calo. Non gli manca mai l’impegno, ma è ormai evidente che l’età si fa sentire e non è nemmeno un problema di posizione in campo. Le scorse stagioni nel ruolo di trequartista appariva ormai un lontano parente del giocatore che nel 2010 stava per andare al Mondiale. Da ala è rinato, ma sono palesi le difficoltà del numero 7 nel giocare una gara intera.
FASE OFFENSIVA – I soliti problemi ci sono anche lì davanti, dove il Cagliari continua a non segnare. E Farias che sbaglia gol già fatti non è una novità. La palla gol più pericolosa capita sulla testa di Rossettini, un difensore. Non è un caso visto che il numero quindici ha firmato l’unico gol rossoblù nelle ultime cinque partite di campionato. Le assenze di due come Ibarbo e Sau si fanno sentire, ma loro due basteranno per rialzare il Cagliari? Forse sarebbe meglio intervenire sul mercato per evitare ulteriori problemi.
È sul mercato che il Cagliari può costruire la salvezza, perché finora la rosa appare nettamente sotto le aspettative. L’unico giocatore rossoblù da Serie A visto ieri al Barbera era Ekdal. Ed è dallo svedese che bisogna ripartire. Un quesito però sorge spontaneo: era davvero necessario cambiare allenatore? Zeman è sembrato il capro espiatorio di un calciomercato estivo sotto le aspettative. E come il boemo non poteva fare miracoli, ancor meno può far magie Gianfranco Zola a discapito del soprannome. Il cambio di panchina doveva dare una scossa e il risultato è stato una sonora sconfitta per 5-0. Non basta (e forse neanche serviva) l’esonero per cambiare le sorti di questa stagione. Servono rinforzi per evitare che anche nell’anno nuovo si incappi nei vecchi problemi.