2015
Va in onda la replica della replica: Cagliari, è buio pesto
Tutto già visto. Già visti avversari che tornano al gol dopo millenni, o che scelgono il rossoblù come primo colore da colpire. E’ successo anche oggi, con le reti di De Silvestri (un anno e mezzo di digiuno) ed Eto’o, al suo primo gol dal ritorno in Serie A.
Già vista perfino la formazione sperimentale, per la decima volta di fila diversa dalla precedente: ormai è la norma di una squadra che non riesce a trovare una personalità definita, gli infortuni e le contingenze sarebbero un fattore marginale altrimenti.
Già visto un Cagliari che manca l’appuntamento col gol, anche oggi Longo si è scontrato con la sfortuna ma va sottolineato il fatto che la circostanza era l’unica in cui l’attaccante sia riuscito a intervenire in modo pericoloso. Già visto il gol subìto da palla inattiva poco dopo, l’ennesimo.
Già visto il tentativo di reazione arrivato solo dopo che la barca era bucata e in procinto di affondare, e già visto M’Poku profeta nel deserto almeno quanto a freschezza e voglia di proporre.
Solo seconde visioni, nessuna anteprima oggi a Marassi. Non c’è stato lo scossone che la piazza rossoblù sperava, cui si aggrappava per poter individuare una lucina di speranza nel cammino del Cagliari da qui a fine campionato. La classifica è impietosa e le avversarie hanno il bonus di dover ancora giocare le proprie carte domani.
Ora però la disperazione per un baratro pericolosamente vicino non può e non deve aprire la strada alla rassegnazione, tantomeno sul campo: proprio quel mostro a fauci aperte che si chiama Serie B deve far tirare fuori ogni singola goccia di energia fisica e mentale. Sabato arriva l’Empoli al Sant’Elia, guai a vedersi già condannati. Sono state sbagliate già troppe partite cruciali, un’altra potrebbe essere definitiva. Se il campionato fosse una partita, oggi il Cagliari sarebbe sotto di due gol a pochi minuti dalla fine: in pratica la fattispecie in cui la squadra finora si è liberata dalla paura e ha cominciato a giocare.