2015
Giulini: «Scelta scontata quella di Zeman. Basta strumentalizzazioni su tifosi e giocatori»
Al termine di una mattinata segnata dalle dimissioni di Zdenek Zeman, è intervenuto il presidente del Cagliari Tommaso Giulini. Come noto la sua squadra si trova invischiata in una stagione disgraziata, con il baratro della Serie B, e il massimo dirigente rossoblù ha parlato a Sky Sport 24 per spiegare gli ultimi sviluppi della piazza cagliaritana.
ZEMAN, SCELTA SCONTATA – Queste le parole di Giulini sulle dimissioni del tecnico: «Sono amareggiato. E’ l’ennesimo fallimento di questa travagliata stagione. Il mister mi ha voluto spiegare le ragioni del suo gesto, so che poi vorrà parlare con la stampa ed è giusto che lo faccia lui. Credo che in questo momento di difficoltà la scelta di Zeman sia abbastanza scontata. Da quando è tornato il mister, primo tempo con l’Empoli a parte, mi pare che Zeman non abbia ritrovato la sua squadra. Perciò ci sta che possa maturare una decisione come quella odierna».
BASTA STRUMENTALIZZAZIONI – Il presidente affronta poi il tema dei recenti momenti difficili vissuti sulla piazza cagliaritana: «Non credo proprio che i recenti episodi movimentati abbiano inciso sulla volontà del mister, si è trattato di appena una ventina di tifosi e non credo che Zeman sia rimasto scioccato. Eravamo in ritiro da una settimana e in una stagione travagliatissima, quasi ci aspettavamo che prima o poi venisse qualcuno a dirci qualcosa. Non mi pare il caso di strumentalizzare una vicenda portata avanti da venti persone: anche gli articoli sulle presunte notti brave sono deleteri. Qui a Cagliari di giocatori che fanno le ore piccole non ne ho trovati e le cose si vengono a sapere, non siamo a Milano. Per quanto riguarda Conti, ha numeri da record con questa maglia e ritrovarlo schiaffato sui giornali per “connivenza” con i tifosi è scandaloso. Se anche un giocatore nei suoi momenti liberi parla con i tifosi che male c’è? La lotta alla violenza non si fa coi titoli e le parole, noi qui a Cagliari cerchiamo i fatti. Da otto mesi abbiamo portato il progetto “Io tifo positivo”, la scuola di tifo con Gino Rigoldi, un bike parking per vivere lo stadio in bici, uno spazio per le famiglie e i bambini che possono passare la giornata gratuitamente con noi; facciamo entrare i bimbi a un euro. Questi sono fatti, poi non sono tanto bravo con le parole magari. Io sto provando a creare una nuova dimensione di stadio, anche per le generazioni future. La città ci segue, ora in ottica nazionale la nostra situazione è stata strumentalizzata. Parliamo di venticinque tifosi, numeri da eccellenza, che sono venuti a manifestare il loro scontento per una squadra in fondo alla classifica. Giocatori scioccati? Qualche giovane e in particolare uno straniero arrivato a gennaio ci sono rimasti male, è normale ma cavalcare l’onda parlando di notti brave o di fasce da capitano scomode è assurdo. Si fa un caso nazionale dove non c’è, cerchiamo di ridimensionare questi episodi che non sono pesanti. Cosa dovrebbe dire Dessena che si è trovato additato come uno che fa le bravate la notte? In passato ho incontrato una settantina di Sconvolts e ci siamo scambiati le idee; stavolta evidentemente ci sono state urla, è stata una cosa un po’ più drastica e non può piacermi ma da qui a raccontare di ceffoni ce ne passa. Poche persone contro colossi come Diakitè e gli altri non sarebbero nemmeno state troppo intelligenti a metterla sul piano della sfida fisica. Ricordiamoci che la nostra curva non ha barriere né fossati e anche in questa stagione travagliata siamo la società meno multata per intemperanze. Raccontare cose assurde rischia di fomentare invece che pacificare l’ambiente. In generale è sempre difficile accettare un nuovo presidente se poi i risultati sono grigi come quelli odierni, ma è giusto che io inviti a ridimensionare gli eventi cagliaritani, non sarebbe giusto farli passare per quello che non sono. E’ ingiusto e ingrato tirare in ballo giocatori che sono i simboli di questa squadra, sono cose che mi amareggiano. Comunque il 95% della piazza cagliaritana è indignata per il gesto di quei 25, questo fa ben sperare per un futuro ridimensionamento di questi fenomeni. Ogni piazza ha le sue particolarità, la Curva Nord è anche quella che canta e sostiene la squadra per tutta la partita. Questo fa parte del calcio ed è anche normale che le società cerchino di riempire le curve; se poi le cose degenerano vanno combattute, è una linea sottile che dobbiamo ricercare tutti».
RIMPIANTI – C’è spazio anche per l’analisi di Giulini sugli errori di questo primo anno da presidente: «L’errore più grande della stagione? Prendere dei rischi fin dall’inizio sulla gestione tecnica. Abbiamo lavorato tanto su cose extra calcistiche ma sono i risultati sportivi che mancano. Poteva essere un primo anno fantastico, ma abbiamo corso dei rischi e si è rivelato l’esatto opposto. E’ stato un rischio scegliere prima Zeman e poi Zola, forse scelte più conservatrici sarebbero state più opportune al primo anno. Detto ciò Zeman e Zola li prenderei sempre, ma forse non al primo anno».