2015
ESCLUSIVA Mauro Esposito: «Vorrei tornare a Cagliari da dirigente. Festa-Suazo? Scelta giusta anche per il futuro»
Chi arriva in Sardegna quasi per caso, capita spesso che si innamori dei luoghi e della gente che ci abita. Una di queste persone è Mauro Esposito, ex attaccante rossoblù, che oggi sogna un futuro da dirigente, magari del Cagliari. Il suo sogno nel cassetto lo ha annunciato via Twitter e noi lo abbiamo abbiamo intervistato per capirne di più. Non solo il futuro di Ciccio Esposito. C’è stato modo di toccare tanti punti: dalle dimissioni di Zeman fino ai suoi amici Festa e Suazo, con i quali ha riportato il Cagliari in Serie A e che oggi sono al timone della squadra rossoblù.
Partiamo dal tuo tweet: hai detto di sognare di tornare a Cagliari da dirigente sportivo. Quale corso stai seguendo e quale ruolo ti piacerebbe ricoprire?
«Sto facendo un corso da dirigente sportivo. L’anno prossimo l’AIC (Associazione Italiana Calciatori, ndr), potrebbe darmi l’occasione di inserirmi in qualche società. Visto i miei trascorsi a Pescara, dove tuttora vivo, e Cagliari, dove sono rimasto molto legato alla società e la piazza, un giorno mi piacerebbe poter tornare da dirigente. L’AIC ha dato questa opportunità di partecipare a questo corso ad ex calciatori. Tutte persone che conoscono bene le dinamiche degli spogliatoi di calcio e sanno stare a contatto coi calciatori. Fare il team manager, o comunque un ruolo in cui riesci a vivere lo spogliatoio, sarebbe l’ideale per un ex giocatore».
Avrai sicuramente sentito delle dimissioni di Zeman. Che idea ti sei fatto?
«Credo sia stata fatta un po’ di confusione. Se si chiama Zeman a guidare una squadra sai a cosa vai incontro. E’ un allenatore che ti fa divertire ma ha bisogno di tempo per poter far emergere il proprio lavoro. Quindi cambiare alle prime difficoltà forse non si è rivelato la scelta migliore. Quando ci siamo sentiti l’ultima volta, dopo l’esonero di Gianfranco Zola, ho detto che ero favorevole al ritorno di Zeman perché conosceva già l’ambiente. Credo che aver fatto un po’ di confusione all’inizio abbia portato il boemo a fare questa scelta. Dispiace molto perché il Cagliari comunque non merita di retrocedere».
Con Festa e Suazo avete riportato il Cagliari in Serie A. Oggi questi due tuoi ex compagni sono alla guida della squadra. Giusto mettere loro alla guida del gruppo in questo finale di stagione?
«Penso che la società abbia chiamato Festa e Suazo alla guida della squadra perché in questo momento sarebbe stato inutile chiamare un nuovo allenatore. Questo duo conosce bene l’ambiente rossoblù ed è stata una scelta opportuna, visto il momento. Tuttavia la salvezza rimane in salita anche se io mi auguro fino all’ultimo che il Cagliari possa salvarsi. Il cammino è difficile, perché ci sono squadre importanti come Juventus e Fiorentina che il Cagliari dovrà affrontare da qui alla fine e ci sono ancora molti punti di distanza dalla quartultima. Questa scelta potrebbe essere stata fatta anche per il futuro, nel caso in cui si dovesse retrocedere in Serie B, per programmare la risalita nella massima categoria».
Qual è stato l’errore commesso dalla società che ha determinato questa situazione di classifica?
«Se si vuole affidare una squadra a Zeman va costruita una squadra collaudata per giocare in quel modo. Penso che il Cagliari abbia dei buoni giocatori ma tutti molto giovani. Solo Daniele Conti ha rappresentato l’unica figura di esperienza in questa squadra, perché è abituato a giocare in questa categoria. Il resto della rosa è formato da buoni giocatori ma tutti molto giovani e con poca esperienza. Per fare la Serie A con una squadra così giovane devi mettere a disposizione molti più uomini di esperienza. Anche Marco Sau, che io reputo un ottimo giocatore, se non lo si affianca ad un attaccante di esperienza che garantisce una decina di gol, è normale che faccia fatica a rendere come dovrebbe».
Ringraziamo Mauro Esposito per la sua disponibilità