2015
Viale Campioni d’Italia, gli eroi del 69/70: «Grazie!»
Quarantacinque anni dopo affiorano i vecchi ricordi all’Amsicora. Finalmente è stata inaugurata viale Campioni d’Italia 69/70, un evento a cui non potevano mancare gli eroi di quello straordinario scudetto. Oltre a Gigi Riva, sempre presenti Giuseppe Tomasini, Cesare Poli, Adriano Reginato, Mario Brugnera, Ricciotti Greatti, che come il Mito vivono stabilmente in Sardegna. Dal continente sono venuti a trovarli anche Enrico Albertosi e Angelo Domenghini, accolti dai tifosi come se giocassero ancora per il Cagliari. Prima di scoprire le targhe, i giocatori hanno parlato al pubblico: «Io come tutti i miei compagni sono onorato – dice Tomasini – Se prima eravamo sardi d’adozione ora siamo sardi a tutti gli effetti. Lo scudetto non l’abbiamo vinto per caso. Abbiamo onorato la maglia, l’isola, i cagliaritani e tutti i sardi che vivevano in continente». Anche l’ex portiere Albertosi ringrazia: «Non pensavo che avrebbero mai dedicato una via ad una squadra di calcio. C’è nostalgia nel rivedere questo stadio». Un’impressa incancellabile per Greatti: «Rimarrà nella storia» anche se per l’ala destra Domenghini si poteva fare ancora di più: «Che nostalgia l’Amsicora, fossimo rimasti qui avremmo vinto ancora. Conoscevamo a memoria ogni angolo del campo. La via è un onore per tutti noi, così anche i nostri nipoti sapranno che impresa abbiamo fatto». Mario Brugnera è stato l’ultimo ad andarsene dei giocatori del 69/70: «Io sono venuto a fare un giro in Sardegna ed è durato 50 anni. Spero di passarne altrettanti. Ora dopo la via bisogna fare lo stadio». Purtroppo non tutti hanno potuto partecipare: «Per motivi strettamente personali – precisa Poli – ma è una grande gioia ritrovare i vecchi compagni». Il capitano Cera, Niccolai, Nastasio, Mancin e Gori hanno comunque lasciato un messaggio: «Il nostro cuore è lì, ringraziamo i tifosi. Prima o poi vedremo a vedere la via».
Di quella formazione faceva parte anche un giovanissimo Renato Copparoni presente alla festa e che fu chiamato per fare da vice ad Albertosi in Coppa Italia: «Avevo 17 anni quando mi arrivò il telegramma del Cagliari per una partita di Coppa. All’inizio pensai ad uno scherzo». Il portiere di San Gavino Monreale si toglierà la soddisfazione di esordire in rossoblù nel maggio del 1973.