2015
Dai quattro mori all’ovale, la storia degli stemmi del Cagliari
Il 22 giugno il Cagliari ha cambiato lo stemma ufficiale. Dopo quasi vent’anni con l’ovale sul petto, sulle maglie rossoblù torneranno i quattro mori, per la prima volta rivolti verso destra e con la benda sulla fronte. Ci vorrebbe un intero libro per raccontare le origini e le evoluzioni del simbolo della Sardegna. Il nuovo logo del club è stato realizzato secondo la legge regionale del 1999, per la quale la bandiera dev’essere su campo bianco crociato di rosso, con in ciascun quarto una testa di moro bendata sulla fronte rivolta in direzione opposta all’inferitura, con lo sguardo simbolicamente verso il futuro.
L’evoluzione dello stemma societario
Noi, invece, partiamo dal passato, quando il 30 maggio 1920 il chirurgo Gaetano Fichera fondò il Cagliari Football Club. Le prime maglie erano nerazzurre senza alcun simbolo sul petto. L’attuale rossoblù venne indossato per la prima volta nel 1926 in seguito alla fusione con l’Unione Sportiva Italia. Presto sarebbero arrivati anche i quattro mori.
L’evoluzione dei quattro mori e degli stemmi sulle divise da gioco
La moda degli stemmi nel calcio è relativamente recente. Erano ben poche le squadre ad avere il proprio simbolo sulle maglie. La Juventus, l’Inter o il Milan, per esempio, anche negli anni ’70 indossavano solo la maglia a strisce con i rispettivi colori sociali, senza nessun logo sopra. Il Cagliari, invece, fu una delle prime squadre italiane di calcio ad applicare uno stemma sulla propria divisa. Le maglie con i quattro mori, simbolo dell’intera Sardegna, compaiono per la prima volta in una foto del 1931, appena undici anni dopo la fondazione del club. Come se infondo si sapesse già che quella squadra avrebbe rappresentato un’intera isola.
I primi quattro mori sulle maglie del Cagliari presentavano la croce molto più grossa rispetto a quella attuale. Nel tempo il logo ha subito varie evoluzioni, anche a distanza di pochi mesi, ma a causa dei bombardamenti del 1943 che colpirono la città non è stata possibile una ricostruzione accurata. La forma dei mori a volte era squadrata, altre volte a rombo. Durante la seconda guerra mondiale, in alcune occasioni, il simbolo venne semicoperto da una banda nera, in segno di lutto.
Dal secondo dopoguerra, i quattro mori iniziarono a prendere la forma di scudo resa poi famosa dalla vittoria del campionato nel 1970. Anche se proprio in quell’anno abbiamo due forme diverse. Nella maglia estiva lo scudo è più circolare, mentre in quella invernale è più squadrato.
Notare, invece, come le labbra dei mori siano messe in evidenza e colorate di rosso, un particolare che scomparirà negli anni. Allora l’intero stemma era cucito singolarmente e non stampato. Questo comportava di vedere simboli leggermente diversi anche nel corso della stessa annata. Sono molteplici le varianti dei quattro mori che compariranno sulle maglie del Cagliari fino al 1977.
Dal 1977 fino al 1990 i quattro mori resteranno uguali, con la forma squadrata dello scudo, simile a quella del 1970. La benda è sempre sugli occhi, con il nodo evidenziato in nero e le labbra rosse.
Nel 1990 il Cagliari di Ranieri torna in Serie A dopo un’incredibile doppia promozione dalla C1. E lo scudetto sulla maglia cambia forma: la cornice diventa dorata, scompaiono le labbra dei quattro mori, mentre la benda, sempre sugli occhi, diventa più sottile.
La rivoluzione dello stemma ufficiale avvenne con Massimo Cellino nel 1993/94. Dopo un anno di presidenza, l’imprenditore di Sanluri decide di cambiare logo e di metterlo sulle maglie. Fino a quel momento sulle divise erano comparsi solamente i quattro mori, mentre lo stemma societario era questo, anche se nel corso degli anni troviamo diverse varianti:
Il primo stemma introdotto da Cellino sussisteva in uno scudo rossoblù, con i quattro mori che furono rimpiccioliti, mentre le labbra tornarono in evidenza di colore rosso. Sopra per la prima volta la scritta Cagliari Calcio, mentre in basso vediamo il tricolore accompagnato dalla data 1969/70, in omaggio allo scudetto conquistato da Gigi Riva e compagni.
Tale simbolo rimase per tre stagioni, sostituito poi da quello più recente nel 1996/97. Lo scudo non presenta più il tricolore e viene circondato da un ovale a colori invertiti. Scompare il nodo della benda dei mori, così come le labbra rosse. Resta, invece, la scritta “Cagliari Calcio”, in bianco, mentre in basso compare la data di fondazione: 1920.
È rimasto sulle maglie fino al maggio del 2009, quando il logo ufficiale cambiò in occasione dei novant’anni del club. L’ovale venne circondato da una spiga di grano. Sulle maglie questo ornamento, tuttavia, non comparirà mai. Nel logo che va sulla divisa cambia il colore delle scritte, da bianche ad oro. Nella maglia da trasferta della Kappa del 2010/11 compariranno i 4 mori sotto lo sponsor tecnico. Nel 2011/12, invece, i quattro mori torneranno per la prima volta dal 1993 al posto del logo ufficiale. Un richiamo al passato che ha accompagnato le divise bianche del Cagliari nelle ultime tre stagioni. Per la prima volta i mori hanno la benda sulla fronte. Il motivo è scaramantico: Cellino dopo la sconfitta a Palermo con la maglia bianca nel 2010 decide di togliere la benda dagli occhi e portarla sulla fronte. Questo particolare resterà anche sui mori che sostituiranno l’ovale nella maglia da trasferta.
La spiga di grano resta nel logo ufficiale fino al 2014. Dopo l’acquisto del Cagliari da parte di Tommaso Giulini il club fece un primo restyling. L’attuale presidente cambiò anche il colore della croce, dorata come le scritte. Sulla maglia bianca da trasferta, invece, restano i quattro mori degli anni precedenti.
Arriviamo al 22 giugno, dunque, quando il Cagliari di Giulini ha presentato il nuovo logo. Tornano protagonisti anche nello stemma societario i quattro mori che per la prima volta sono girati verso destra con la benda sulla fronte. Questa decisione è stata presa secondo i parametri della legge regionale del 1999, secondo la quale i quattro mori devono essere rappresentati in questo modo. Un significato simbolico e convenzionale: i sardi si tolgono la benda dagli occhi e guardano in avanti, al futuro. Un futuro che i tifosi del Cagliari sperano torni a chiamarsi ben presto Serie A.