Giulini avvisa: «Vogliamo la Serie A, ma restiamo umili»

E’ la squadra da battere, ma deve fare attenzione alle damigelle d’onore il Cagliari, perché la Serie B è il campionato delle sorprese. Ne è consapevole il presidente Tommaso Giulini, che ai microfoni de La Nuova Sardegna ha dichiarato: «Diverse squadre si sono attrezzate per puntare alla promozione. Le due ripescate, per esempio, avranno una coda di mercato e potranno tesserare diversi svincolati dalla serie A. Sarà una corsa complicata, piena di ostacoli. Noi sappiamo di aver lavorato bene e allestito un rosa competitiva. Il nostro obiettivo è tornare in A ma dovremo essere umili, e non sottovalutare nessuno perché in questo torneo non c’è niente di scontato».

Nessun rimpianto per quanto riguarda le operazioni di mercato sfumate per il patron del club sardo: «Avenatti era l’alternativa a Cerri che siamo riusciti a portare a Cagliari. La ciliegina sulla torta? Aver confermato Marco Sau e convinto Storari a chiudere la carriera da noi. Credo siano i due giocatori che tutti ci invidiano. Rappresentano un valore aggiunto e non solo per le loro qualità ma per il carisma».

L’eccessivo entusiasmo della passata stagione lo ha portato a commettere degli errori. Giulini, che ha ammesso di essere stato troppo sognatore, ha spiegato di aver lavorato con più pragmatismo per la prossima stagione. Il suo lavoro, però, non è sufficiente: è indispensabile il sostegno dei tifosi. E, infatti, Giulini a proposito della campagna abbonamenti ha spiegato: «La terremo aperta fino alla terza di campionato. Ci auguriamo di superare il numero di abbonati del campionato precedente. Diventa fondamentale partire bene e creare il giusto entusiasmo in chi ci segue».

Nel frattempo, però, il Cagliari cura un progetto a lunga scadenza: lo stadio. Per crescere e diventare ambizioso il club rossoblù non può agire diversamente. Ma la società di Giulini non trascura nemmeno il settore giovanile, che ha affidato alle “cure” di Mario Beretta. La formazione, dunque, di pari passo con le strutture: «Entro dicembre speriamo di presentare nelle sedi deputate e ai cagliaritani lo studio di fattibilità. Lo stadio non sarà un luogo nel quale si gioca solo la partita ma dovrà offrire servizi e comfort agli sportivi».