2015
Il prossimo avversario – Avellino: obiettivo stupire ancora, a partire dal recente passato
La beffa arrivata in extremis contro la Ternana ha fatto capire al Cagliari, se mai ce ne fosse stato bisogno, quanto è dura la Serie B anche per una squadra attrezzata per la promozione come quella rossoblu. Ora che il campionato ha dato il primo segnale, la sfida di sabato pomeriggio al Sant’Elia con l’Avellino rappresenta il primo test davvero probante per saggiare le ambizioni della squadra di Rastelli. I biancoverdi sono infatti reduci da tre stagioni in crescendo sotto la guida dell’attuale tecnico rossoblu, dalla promozione in Serie B alle semifinali playoff dello scorso anno, e si candidano per un ruolo da protagonisti anche in questa stagione.
Dopo l’addio, non senza polemiche, di Massimo Rastelli, la panchina è stata affidata ad un altro esperto della categoria come Attilio Tesser – curioso l’intreccio tra i due tecnici dal passato sulle panchine opposte – che in passato è riuscito nell’impresa di riportare il Novara in Serie A dopo 55 anni, entrando nell’élite degli allenatori che in carriera hanno centrato il doppio salto di categoria. Il tecnico veneto guida una squadra collaudata, saggiamente costruita dal presidente Taccone e dal direttore sportivo De Vito: gli irpini hanno cambiato poco rispetto al recente passato, ma l’ultima sessione di mercato ha portato in dote una buona dose di qualità, che si aggiunge al giusto mix tra esperienza e gioventù.
Su tutti spicca infatti il nome di Ciccio Tavano, autentica stella della squadra, che porta in dote qualità tecniche e gol là davanti. Il reparto avanzato è senza dubbio il punto di forza del 4-3-1-2 disegnato da Tesser. Oltre all’ex Empoli, a fare da chioccia alla ricca pattuglia di giovani di belle speranze c’è Luigi Castaldo, 33 anni e 41 gol nelle ultime tre stagioni al Partenio: con loro, Insigne e Tutino, entrambi scuola Napoli; Trotta, classe 1992 reduce da una lunga esperienza nelle serie minori inglesi; il guineano-belga Soumaré, arrivato dall’Anderlecht, senza dimenticare l’altro belga Mokulu.
Ai gol e alla vivacità dell’attacco si aggiunge la solidità di un centrocampo ricco di uomini di categoria: da Arini – accostato in estate proprio al Cagliari quando il club di Taccone chiedeva un indennizzo per lasciar partire il tecnico – a Zito, passando per D’Angelo e Jidaiy, Gavazzi e il brasiliano ex Pescara Togni. La difesa regge sull’esperienza tra i pali di Frattali – grande protagonista contro il Modena – e sulla coppia centrale tutta nuova formata dal classe 1994 Biraschi e da Ligi, che arriva dopo le esperienze con Crotone, Bari ed Entella. Sugli esterni Visconti e il ceco Nitriansky, per un reparto che si completa con l’arrivo di Nica dall’Atalanta per coprire il vuoto lasciato sulla destra dall’addio dell’altro ex Pisacane, mentre Chiosa, centrale 1993 scuola Torino è un prospetto da tenere d’occhio e con una già discreta esperienza nonostante la giovane età.
Insomma, una squadra costruita per puntare ancora una volta in alto: il passo falso alla prima giornata nel sentitissimo derby con la Salernitana è stato cancellato dalla vittoria – non meritata, per stessa ammissione di Tesser – ottenuta sabato scorso in casa contro il Modena. Un successo che però fa morale in casa Avellino, che proprio contro il suo recente passato cercherà di dimostrare quanto vale a questo campionato.