2015
Albertosi: «Cagliari favorito per la A, ma serve determinazione: i nomi da soli non bastano»
Arrivò al Cagliari nel 1968 da Campione d’Europa e nella stagione 1969/70 vinse lo storico scudetto con la maglia rossoblù. Nell’estate del ’70 difese i pali della nazionale nel mondiale messicano perso solo in finale contro il Brasile di Pelè, vivendo da protagonista la Partita del Secolo, Italia-Germania 4-3. Enrico Albertosi, intervistato da L’Unione Sarda, ha detto la sua sul nuovo Cagliari: «La squadra è stata costruita molto bene, puntando su alcuni dei migliori giocatori della categoria, ed è in pole position per vincere il campionato. Naturalmente, ci vogliono umiltà e piedi per terra: l’unica pecca che posso rinfacciare al nuovo Cagliari è un pizzico di presunzione. Le trasferte di Pescara e Novara sono state affrontate con un po’ di sufficienza, come se fosse scontato dominare su tutti i campi grazie ai valori tenici superiori. Ma la Serie B è una brutta bestia: se non scendi in campo con il coltello tra i denti, i nomi da soli non bastano». L’estremo difensore dello scudetto rossoblù ha anche parlato dell’attuale portiere del Cagliari: «Storari è il punto di forza della difesa, fa sempre tutto con calma e freddezza, dalle uscite agli interventi tra i pali. Io stesso, quando allenavo i portieri della Fiorentina, l’avevo segnalato dopo averlo visto giocare nell’Anconitana. Purtroppo non se ne fece nulla».