2015
Il diritto di esultare dopo un gol
Hai 19 anni. Entri in una partita ancora in bilico e delicata per il proseguo del campionato. Ti arriva il pallone giuso. Tiri. Gol! Cosa c’è di più bello? Esultare. Il calcio è anche questo, soprattutto questo.
Quello visto a Salerno, invece, non ha niente a che vedere con il calcio. Perché quello che è successo ad Andres Felipe Tello dopo la rete del 2-0 segnata ieri all’Arechi non si vede neanche nei campi più caldi di terza categoria.
La gioia dopo il gol è tutto per un ragazzo che sta muovendo i primi passi da professionista. Non bisogna negargliela, soprattutto in un calcio dove non si festeggia più, un calcio dove i calciatori giramondo evitano di esultare dopo ogni rete segnata a una delle tante ex squadre. Non è decisamente il caso di Tello che dopo aver realizzato il suo secondo gol in Serie B è andato a festeggiare insieme ai compagni con un classico balletto sudamericano nella bandierina del calcio d’angolo.
Cosa c’è di male? Bisognerebbe chiederlo al guardalinee, che ha allontanato il colombiano neanche avesse fatto un gestaccio in stile Fonseca o Balotelli al Sant’Elia. E a Rossi e Sciaudone che lo hanno rincorso, dando vita ad una caccia all’uomo in stile Far West. Un clima di assoluta inciviltà, dalle bottigliette volate dagli spalti, all’atteggiamento intimidatorio e violento dei giocatori in campo.
Oltre al danno è arrivata anche la beffa di un cartellino rosso mai visto per un’esultanza provocatoria. Se così vogliamo definire un ballo che vediamo fare ogni domenica a tutti i calciatori sudamericani in Italia e non solo.
Salterà addirittura le prossime tre partite Federico Melchiorri, per aver difeso il sacrosanto diritto di festeggiare dopo una rete. Tello ha fatto quello che avrebbe fatto una qualsiasi persona che ama il calcio dopo un gol. Esultare. Gioire.
Invece si è dovuto improvvisare in un’improbabile fuga per evitare i colpi di chi evidentemente non sa accettare la sconfitta. E meno male che a Natale siamo tutti più buoni…