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Cagliari, a Como senza trequartisti: le possibili soluzioni
Trequartista cercasi in vista della trasferta che domani sera vedrà il Cagliari di scena in casa di un Como ormai a una passo dalla retrocessione in Lega Pro. La ritrovata e roboante vittoria di sabato pomeriggio con il Brescia ha infatti lasciato in eredità le pesanti squalifiche di Joao Pedro e Farias e così Massimo Rastelli studia le possibili alternative per affrontare una delle sfide decisive per sancire la promozione in Serie A. Il tecnico rossoblu non si sbilancia, guardandosi bene dal rivelare informazioni in merito alla formazione che scenderà in campo domani e limitandosi, nella consueta conferenza stampa della vigilia, a un «Aspettatevi di tutto» che lascia aperta la porta a diverse ipotesi.
In realtà, è lo stesso Rastelli ad allontanare soluzioni poco percorribili per ovvie ragioni. Il punto fermo rimane lo schieramento difensivo a 4, escludendo così il passaggio al 3-5-2, modulo caro al tecnico ma utilizzato, con risultati disastrosi, soltanto nel primo di Trapani. Da escludere anche l’utilizzo di Davide Di Gennaro dietro le punte: l’ex Vicenza nasce trequartista, arretrando in regia nel corso degli anni, ma sia ragioni di equilibrio sia precauzionali – dato che il centrocampista è stato convocato pur non essendo fisicamente al meglio, suggeriscono altre piste, perlomeno dal primo minuto. Difficile anche l’impiego di Marco Sau in quel ruolo: senza i due brasiliani, Pattolino sarebbe forse l’uomo più indicato sia per qualità tecniche sia per la pregressa esperienza nel ruolo di falso nueve. Tuttavia, la carenza di alternative in avanti, con i soli Giannetti e Cerri a disposizione, e dunque il rischio di ritrovarsi senza soluzioni a partita in corso, porta alla ricerca di ulteriori alternative.
Senza trequartisti di ruolo e con un Di Gennaro a mezzo servizio e pertanto destinato verso la panchina, la soluzione più logica sarebbe il passaggio a un 4-4-2 con Munari e Fossati al centro e Deiola e Tello a coprire le corsie esterne, con uno dei due investito del compito di supportare gli attaccanti e allo stesso tempo di accentrarsi in fase di non possesso per contrastare il gioco avversario in fase d’impostazione. E’ chiaro che i due hanno comunque caratteristiche diverse: il colombiano è senza dubbio quello con maggiore fantasia e potrebbe sfruttare la sua imprevedibilità e i suoi strappi per creare la superiorità numerica in quella zona del campo; il sangavinese, reduce da un’ottima prova al rientro da titolare contro il Brescia, è invece più disciplinato tatticamente, ma capace allo stesso tempo di sfruttare l’abilità negli inserimenti. Non sono però da escludere soluzioni inedite e a sorpresa, come d’altronde Rastelli ha abituato nel corso della stagione: al tecnico il compito di trovare le chiavi giuste per superare uno degli ultimi ostacoli verso la promozione.