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Andres Tello – I pagelloni di CagliariNews24
Al suo primo vero confronto con il calcio italiano, Andres Tello ha mostrato nel corso della sua stagione rossoblù tutto il ventaglio di caratteristiche tipiche del giovane calciatore di belle speranze proveniente da un calcio lontano. Colombiano, cresciuto nell’Envigado fianco a fianco con Alexis Zapata, il ragazzo in patria ha agito prevalentemente da terzino (alla sudamericana, con compiti più offensivi che difensivi) ma fra il club e le nazionali giovanili ha cambiato spesso posizione fra retroguardia e centrocampo: duttilità che gli è stata utilissima per integrarsi ai piani tattici di Rastelli che lo ha adoperato come “mezz’ala di rottura”.
Chiamato in causa spesso come subentrante, Tello ha portato in campo quel cambio di passo che non di rado ha dato, direttamente o indirettamente, la possibilità alla squadra di mutare pelle in corso di gara. Abile nello stretto e efficacissimo nello scatto, il giovane di proprietà della Juventus nell’arco dela stagione ha mostrato i doverosi limiti dettati dall’inesperienza del nostro calcio, ma anche una buona propensione ad imparare e ad adattare le proprie caratteristiche a un gioco molto più tattico di quello colombiano.
Sono state in tutto 24 le presenze in campionato, alternate fra periodi in cui il mister gli dava fiducia con costanza e altri in cui studiava in settimana. Due le reti, indelebili per motivi diversi: da cartolina la rovesciata di Lanciano, istantanea che ha fatto il giro del mondo. Famigerato invece il gol di Salerno, non certo per colpa del ragazzo ma per l’ignobile zuffa seguita alla sua esultanza e l’inspiegabile cartellino rosso.
Il bilancio stagionale di Tello non può essere che positivo, senza proclami; il primo passo è andato bene, resta ancora tanto da lavorare per poter affinare le doti e conciliarle appieno con l’Europa. In una parola, prospettiva: la stessa intravista dalla dirigenza rossoblù che ora si siederà al tavolo con i bianconeri per cercare di prolungare l’esperienza di Andres in Sardegna. Francamente impensabile esercitare il riscatto a 10 milioni di euro, ma lasciar terminare il prestito e poi tornare all’assalto (per l’acquisizione libera o un nuovo prestito) è cosa che Capozucca e Giulini hanno apertamente nei loro progetti.
VOTO: 6,5