2013
Catania, parlano giocatori e società: “Cagliari difficile da battere, crediamo ancora all’Europa”
Alla fine della partita fra Catania e Cagliari, le reazioni degli etnei paiono convergere in un’unica direzione: i rossoblù sono squadra temibile, il pareggio non è un passo falso e anche se complica le cose non mette la parola fine alla rincorsa verso un piazzamento in Europa League.
Siciliatoday.net ha raccolto la testimonianza di Sergio Gasparin, amministratore delegato del Catania: “Le assenze non contano, noi puntiamo sul gruppo. Oggi il Cagliari ha disputato una buona gara, anche domenica scorsa la squadra sarda ha vinto con la Fiorentina. Potevamo vincere ma anche perdere. Siamo comunque a due punti dal record dei punti in A e siamo a quattro punti da quelli conquistati all’andata. Ogni gara la affrontiamo con lo spirito migliore per vincere. Come avevo già detto una volta raggiunta la salvezza, ci saremo tolte delle soddisfazioni, e credo che nonostante tutto qualcosa stiamo facendo. Il sogno per noi continua, mancano ancora sette giornate alla fine del campionato.”
Alla spicciolata arrivano poi i giocatori rossazzurri. Secondo Alvarez “Niente è ancora perduto. Mancano ancora sette partite che per noi rappresentano delle finali. Non molliamo di una virgola. Il Cagliari oggi ha giocato bene, si sono difesi con ordine. Non abbiamo potuto fare molto in avanti“.
“Abbiamo affrontato una buona squadra che ha fatto una bella partita” aggiunge lo spagnolo Keko “oggi si sono fatte sentire le numerose assenze. Non siamo stati lucidi come altre volte negli ultimi metri. Peccato per questi due punti persi che ci fanno allontanare dall’Europa. Ci rimbocchiamo le maniche e speriamo di fare bene contro il Chievo“.
L’ultimo della fila è il difensore Spolli, che sposa il pensiero dei compagni: “Sapevamo che il Cagliari era un avversario forte e per continuare ad inseguire l’Europa necessitavamo di una vittoria. E’ stata una partita equilibrata in cui abbiamo dato il massimo. Loro si sono chiusi bene in difesa e per noi è stato difficile fare gol. La cosa importante è non avere preso gole e perso la partita. Per noi difensori questo è un motivo di orgoglio. Palermo? Prima pensiamo al Chievo. Il derby è una partita particolare ma prima viene il Chievo. Centrare la salvezza a undici giornate dalla fine è un bel traguardo. Noi continuiamo a giocare come abbiamo sempre fatto. Vedremo dopo queste ultime sette giornate dove arriveremo“.