2013
Napoli – Cagliari, la sfida infinita
Domenica 21 aprile il Napoli ospiterà il Cagliari allenato dal duo Pulga-Lopez. Per l’occasione, il San Paolo sarà probabilmente quasi tutto esaurito. Gli azzurri stanno ancora lottando per assicurarsi il secondo posto e, da ormai diversi anni a questa parte, la sfida tra Napoli e Cagliari non è mai una gara qualsiasi. Essa rappresenta un appuntamento immancabile per i tifosi di entrambe le squadre, unite ormai da una rivalità sportiva che dura da oltre un decennio e questo rende quasi impossibile seguire l’incontro da casa comodamente sul divano.
Un antagonismo (sempre sportivo, sia chiaro), quello tra Napoli e Cagliari, che trova una collocazione storica ben precisa: è la stagione 1996-1997, Cagliari e Piacenza chiudono il campionato a pari punti in quartultima posizione. La formula del campionato di allora prevede che siano le ultime quattro squadre della graduatoria a retrocedere in Serie B, così sardi ed emiliani si trovano costretti a disputare lo spareggio per assicurarsi la permanenza nella massima serie. Il 15 maggio del 1997, al San Paolo di Napoli, i rossoblù, allenati al tempo da Carlo Mazzone e spinti da circa 20.000 tifosi arrivati a sostenere i propri beniamini, affrontano i ragazzi di Bortolo Mutti, sostenuti da tutto il San Paolo. Il campo, che sarebbe dovuto essere “neutro”, si trasforma invece in una vera e propria bolgia biancorossa; in gran parte composta da supporters napoletani. Un gesto che continua a rimanere impresso nella mente dei supporters sardi.
È così che ha inizio una rivalità sportiva che, a distanza di quindici anni, accende tutti: sostenitori di Cagliari e Napoli, in egual modo. Una partita che rievoca ricordi di sfide emozionanti, ricche di colpi di scena e rimonte impossibili. Per i cagliaritani, probabilmente, la più entusiasmante resta quella del 27 gennaio 2008, quando la squadra allora allenata da Davide Ballardini, secondo molti già retrocessa in Serie B, riuscì a rimontare nei cinque minuti di recupero grazie alle reti di Matri e Conti, capaci di ribaltare il punteggio in proprio favore (2-1, ndr) esaltando il Sant’Elia.
Sempre nello stesso anno, ma in una diversa stagione calcistica (23 novembre 2008, ndr), il Cagliari riuscì a pareggiare in extremis contro i partenopei. Questa volta l’«arena» era il San Paolo, dove la squadra di Reja venne «agguantata» dai sardi, per ben due volte, grazie ai gol di Conti e Lopez.
Circa un anno più tardi, il 12 dicembre 2009, la partita tra Cagliari e Napoli vedeva gli azzurri in vantaggio per due 2 a 0. I tifosi del Napoli fino al 73’ assaporavano già la vittoria, ma non fecero i conti con Joaquin Larrivey, entrato al posto del brasiliano Nenè e vero e proprio artefice della rimonta sarda. Al 74’, infatti, l’attaccante argentino, grazie ad un guizzo da vero centravanti, riuscì a sfruttare un bel cross di Matri, beffando Aronica e De Sanctis con un preciso tiro di sinistro. Quattro minuti più tardi, il raddoppio (e quindi il pareggio) venne firmato da Matri, al suo settimo gol consecutivo stagionale, grazie ad una vincente deviazione di testa su cross di Cossu. Ad un minuto dal novantesimo, Allegri decise di mandare in campo anche Jeda, il quale non impiegò più di quindici secondi per trovare la via del 2-3; colpo di testa decisivo su suggerimento di Lazzari. La terna arbitrale assegnò cinque minuti di recupero, dove accadde veramente di tutto: Lavezzi venne espulso, per aver scaricato il pallone addosso all’allenatore del Cagliari, ma soprattutto negli ultimi spiccioli di partita Bogliacino riuscì a strappare il pareggio per gli azzurri. Risultato giusto e forti emozioni, accompagnate però da una sensazione di beffa che a lungo ha pervaso l’ambiente cagliaritano.
Queste partite avvincenti, fatte di rimonte e punteggi pirotecnici, hanno sicuramente contribuito nel rendere il Cagliari una sorta di “bestia nera” dei partenopei. Dal ritorno del Napoli in Serie A (2007-2008, ndr), gli azzurri hanno infatti atteso ben tre anni prima di festeggiare la prima vittoria contro il Cagliari; tabù sfatato il 10 novembre del 2010, quando i campani si imposero per 1 a 0 al Sant’Elia, grazie al gol di Lavezzi nei minuti di recupero. Nelle tre stagioni precedenti erano invece arrivate due sconfitte e quattro pareggi.
Un trend che ha avuto però un’inversione nelle ultime due annate, dove il Cagliari è riuscito a strappare appena un punto in quattro incontri tra le due formazioni. Tre sono state invece le sconfitte, tra cui il pesante 6-3 con cui si chiuse l’ultimo match in terra campana; da ricordare la tripletta di Joaquìn Larrivey contro i partenopei realizzata tutta «di testa».
La sfida Napoli – Cagliari rappresenta quindi storicamente una gara di per sé entusiasmante e Domenica speriamo di poter assistere ad un altro bellissimo spettacolo, tra due squadre del Sud che continuano a rendere affascinante e pulito uno sport sempre più in difficoltà.