2013
La moglie di Contini: «Mio marito è colpevole? Processatelo»
Carla Casula, moglie del sindaco di Quartu Sant’Elena, Mauro Contini, ha deciso di esprimere il suo pensiero attraverso una lettera, ripresa dai media sardi. «Ho voglia di raccontarvi una storia; la nostra, che ha dell’inverosimile, paragonabile ad un brutto incubo ancora in corso – esordisce così la lettera, che poco più avanti accusa – ormai la legge, nata per essere al sevizio degli uomini, sta diventando un mezzo di persecuzione e di tortura».
La rabbia è tanta e la lettera divaga fino ad arrivare a quel 14 febbraio: «Sentì squillare il campanello di casa neanche il tempo di realizzare e capire cosa stia succedendo e mio marito era sotto arresto, quasi neanche il tempo di prendere le medicine per il suo cuore e mio marito era in rianimazione– e aggiunge – Hanno arrestato mio marito preventivamente, è finito in rianimazione e poi e stato trasferito a Buoncammino dopo soli 7 giorni. Ora è a casa con tutta una serie di criticità e la giustizia intanto cerca le prove per giustificare tutto questo. Mio marito è colpevole? Processatelo !». C’è anche il rigraziamento per i cittadini di Quartu Sant’Elena: «”Se non uccide fortifica” è così che io, mio marito e nostro figlio ci sosteniamo forti nel dolore e fieri nella nostra dignità. Sono passati più di 50 giorni e noi camminiamo a testa alta nella nostra città che ringrazio per l’affetto che ci dimostra con ogni mezzo e in ogni luogo.». La lettera si chiude, infine, con interrogativo: «Tutto questo è allucinante: un assessore, un Sindaco e un presidente di una squadra di serie A (l’unica squadra della nostra regione) sono ancora agli arresti domiciliari, perché?».