2013
Ordinanza TAR, facciamo il punto
Come noto è stata diramata poche ore fa la decisione del giudice amministrativo circa il ricorso proposto dal Cagliari per l’annullamento del parere di non conformità dello stadio di Is Arenas espresso a febbraio dalla Commissione Provinciale di Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, nonché di diversi atti ad esso succedutisi.
Il Cagliari ha esultato per l’ordinanza di oggi, che respinge il ricorso ma precisa una serie di punti dai quali ripartire; prefettura e comune di Quartu hanno detto la loro per sottolineare come la decisione abbia confortato le loro posizioni piuttosto che quelle della società di viale La Playa.
Dove sta la ragione in quest’incrocio di reazioni contrastanti?
Verrebbe da dire che sta un po’ di qua e un po’ di là, grazie ad un’ordinanza (consultabile qui) che riesce a garantire una certa soddisfazione a tutte le parti in causa.
Da un lato il TAR prende atto della legittimità del pronunciamento della commissione di vigilanza, che “risulta ampiamente e congruamente motivato e non presenta profili di illegittimità che possano condurre a rilevare suoi vizi invalidanti“; d’altra parte rileva che “il principio di conservazione degli atti giuridici e di economicità dell’azione viene in rilievo sopratutto in relazione all’esigenza di salvaguardare, all’interno del procedimento amministrativo, gli atti sui quali non sono stati mossi rilievi“.
Da questa seconda considerazione si evince che per andare avanti sulla strada che potrebbe portare ad un parere di conformità di Is Arenas non ci sarà bisogno di affrontare nuovamente da capo tutte le procedure riguardanti, perlomeno, ciò che utilmente si era riuscito a portare a termine in quella fase dell’iter burocratico. Questo è un punto importante, la cui mancanza avrebbe reso le cose molto difficili al Cagliari ed è qui che la società rossoblù vede il miglior punto nell’ottica della prosecuzione delle procedure.
Il giudice amministrativo rimette quindi la palla al centro, invitando entrambe le parti a lavorare congiuntamente per il buon esito delle operazioni.
Il TAR sottolinea infatti che la “riapertura del procedimento, con conservazione degli atti precedenti, deve avvenire non già su impulso di questo Giudice ma su impulso della Società Cagliari Calcio che si deve rendere con immediatezza parte diligente ed ottemperare alle richieste provenienti dall’Organo tecnico qui evocato in giudizio“.
Indi puntualizza che “ugualmente parte diligente si deve rendere l’Amministrazione, cui fino a questo momento, non possono essere mossi rilievi, in quanto in base al principio dell’economia dei mezzi giuridici, quando la P.A. riscontra vizi e carenze, che non travolgono l’intero procedimento ma coinvolgono solo singole fasi, deve far ricorso alla regola cardine della conservazione degli atti ritenuti congrui e, di conseguenza, limitare l’esercizio della propria azione agli atti effettivamente incisi dalle accertate criticità e, quindi, circoscrivere la rinnovazione del procedimento alle sole fasi necessarie per il perfezionamento dello stesso, conservando l’efficacia dei precedenti atti per i quali non sono stati sollevati rilievi“.
Lo snodo fondamentale del passaggio per il TAR è quindi superato con successo nell’ottica di una possibile futura apertura di Is Arenas, a patto che ora i diversi soggetti si mettano ad un tavolo e trovino lo spirito comune di risolvere i punti che ancora mancano per dare una casa al Cagliari.