2013
Cellino si sfoga con Zazzaroni: “Tradito dalle istituzioni, ora voglio la verità”
Più che un’intervista è il lungo sfogo di un uomo provato dagli eventi ma ancora battagliero. E’ il ritratto di Massimo Cellino che viene fuori da quanto scrive oggi il giornalista sportivo Ivan Zazzaroni nella sua rubrica sulle pagine di GQ Italia.
Il presidente del Cagliari, dopo 90 giorni passati fra carcere ed arresti domiciliari, descrive quanto provato nel corso della vicenda giudiziaria: “Voglio conoscere la vera ragione di tutto questo, i miei legali l’hanno definito ‘uno stupro’. Cassazione e Tar hanno stabilito che non ci sono stati abusi, dandomi ragione piena. Mercoledì è stato tolto anche l’obbligo di firma“.
Cellino racconta le varie fasi della storia, da quando accolse la visita delle guardie forestali pensando ad uno scherzo, fino ai contatti con i compagni di detenzione a Buoncammino. Il presidente tuona: “Mi ha tradito la Sardegna delle istituzioni. Ma adesso voglio il perché, la verità. Non si può finire in carcere per arroganza“.
C’è spazio naturalmente per ripercorrere la corsa contro il tempo per la costruzione di Is Arenas, ribadendo lo spirito con cui l’opera è nata, ossia quello di dare una casa al Cagliari.
“Trieste e Brescia hanno garantito la disponibilità dello stadio per l’iscrizione che deve avvenire entro il 20, Cagliari no: eppure per rimettere in sesto il Sant’Elia basterebbero poche settimane. Sto cercando di ripartire perché non ho alternative, passo continuamente dalla voglia di mandare tutto e tutti a quel paese a quella di ricominciare, per me il Cagliari è la vita, le aziende le ho passate ai fratelli… Ho scambiato il giorno con la notte. Non sono mai stato un tipo mattiniero, ma il carcere e la privazione della libertà mi hanno stravolto. Voglio farcela come sempre da solo”.