2013
Stadio: il Cagliari torna a Trieste, e rispunta l’ipotesi Sant’Elia
Doveva essere il giorno in cui la maledizione di Is Arenas sarebbe svanita una volta per tutte, invece per il Cagliari e i suoi tifosi l’incubo non è ancora finito. Oggi la società rossoblù dovrà indicare alla Lega Calcio l’impianto nel quale disputerà le gare casalinghe della prossima stagione per perfezionare l’iscrizione al campionato e, ancora una volta, sarà il “Nereo Rocco” di Trieste.
La doccia fredda è giunta ieri pomeriggio, quando ancora si sperava che dal Comune di Quartu potesse arrivare la licenza d’uso senza condizioni che avrebbe consentito al Cagliari di indicare alla Lega l’impianto quartese. La perizia degli esperti incaricati dal pm Lussu, titolare dell’inchiesta su Is Arenas, è chiara: lo stadio non è amovibile e abusivo, poiché non rispetta i numerosi vincoli a cui è sottoposta la zona.
A questo punto è difficile prevedere gli scenari che si svilupperanno intorno allo stadio quartese. Da una parte la società, con un comunicato al veleno, ha annunciato l’intenzione di affidare a una equipe di tecnici una consulenza tecnica finalizzata a smontare la tesi della perizia depositata ieri. Dall’altra, si parla addirittura della possibilità di un sequestro dell’impianto.
Di certo vi è solo che allo stato attuale il Cagliari sarà costretto all’ennesimo trasloco a Trieste, dove tra l’altro si dovrà alternare con l’Udinese, che ha chiesto (e ottenuto proprio ieri) la disponibilità dell’impianto a causa dei lavori di ristrutturazione del Friuli. Trasloco obbligato ma non definitivo, perché se nel frattempo si dovesse trovare un impianto agibile e a norma in Sardegna, il Cagliari potrà rientrare. Su questo punto la Lega è stata molto chiara: non si ripeterà la situazione dello scorso e dunque non saranno più ammesse deroghe.
Il punto è che al momento non si capisce bene dove queste condizioni potrebbero essere ricreate. Con la situazione Is Arenas tutta da decifrare, torna d’attualità l’ipotesi di un clamoroso ritorno al Sant’Elia. Allo stato attuale l’impianto cagliaritano si trova in una tale condizione di degrado che di fatto lo rende inagibile. Tuttavia, dopo l’incontro tra il presidente della Regione, Cappellacci, e il sindaco di Cagliari, Zedda, si potrebbe adottare una soluzione temporanea che consenta al Cagliari di giocare nella propria città, attraverso una ristrutturazione rapida e superficiale dell’impianto, in attesa di un ammodernamento più profondo o addirittura di una completa ricostruzione.