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Abeijon: «A Cagliari devi lasciare tutto in campo, sudare la maglia»

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Nelson Abeijon, ex centrocampista uruguaiano del Cagliari, ha così parlato del suo passato, presente e futuro

Nelson Abeijon, ex centrocampista uruguaiano del Cagliari, ha così parlato dei rossoblù ai microfoni di Radiolina. Le sue parole:

LE PAROLE DI ABEIJON

CLAUDIO RANIERI – «Non so se sono uno dei più amati, ma sono il primo tifoso di chiunque abbia giocato nel Cagliari. Claudio Ranieri è un allenatore con tanta esperienza che ha portato entusiasmo. Parla molto e aiuta i giocatori. Mi sarebbe piaciuto averlo come allenatore».

CLUB NACIONAL «Pereiro è un grande giocatore, a Cagliari non ha avuto la possibilità di dimostrare. Adesso al Club Nacional sta giocando titolare, fa la differenza, anche se deve ancora riabituarsi al calcio uruguaiano. Il calcio qui, non sembra, ma è difficile. Per me lavorare con Recoba è un piacere. Non abbiamo fretta, dobbiamo ancora crescere, piano piano. Non è facile valorizzare i giovani perché arrivano professionisti con tanta esperienza. In una piccola, magari, è più facile. Ma penso che il giovane, se è pronto, deve giocare».

CARBONI E CEPPITELLI NEL VENEZIA – «Sono andato a Bergamo a giocare, anche a Como, ma non è come a Cagliari. Faccio il mio esempio: quando ero a Como la tifoseria nostra era composta da duemila persone, da Cagliari sono venuti in migliaia. Nei rossoblù c’erano Zola, Esposito, Langella. Io difendo la maglietta che porto addosso, ma la prima volta contro il Cagliari dopo otto anni è stata difficile, e sarà molto dura anche per Carboni e Ceppitelli, che saranno ex della partita al Penzo».

O’NEILL – «Mi ha addolorato la notizia della scomparsa. Gli devo molto, sono arrivato a Cagliari grazie a lui. Ha consigliato alla società di prendermi. Fabian era difficile sotto molti aspetti, che tutti sappiamo. Il giorno che ho saputo, per me è stato dolorosissimo, era come un fratello».

CAGLIARI – «Una volta che sono arrivato sull’isola ho capito che qui a Cagliari non bisogna giocare per i soldi. Devi lasciare tutto in campo, sudare la maglia. La felicità per me era vedere la tifoseria felice, i miei amici contenti. Per quello quando mi è stato chiesto di tornare non ho esitato minimamente. Ci tengo a salutare tutti, li porto nel cuore».

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