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Agente Rugani: «Ci piacerebbe rimanere al Cagliari ma va sentita la Juve»
Davide Torchia, agente di Daniele Rugani, ha parlato ai microfoni di TMW Radio del futuro del difensore del Cagliari
Davide Torchia, agente di Daniele Rugani, ha parlato ai microfoni di TMW Radio del futuro del difensore del Cagliari. Le sue parole.
FUTURO – «Dobbiamo aspettare di vedere come finirà la stagione, e sappiamo bene il perché. Daniele è quello che gioca e che deve sentire certe cose, mi sembra di aver capito che cercasse un ambiente che potesse ridargli smalto nuovo, a 26 anni. Andrebbe sentita la Juventus, ma ci piacerebbe dare continuità sotto questo punto di vista. Le squadre però non sono le mie, vanno capite tutte le condizioni economiche e tecniche, se possono o meno investire certe cifre su un difensore. Faranno i loro conti…».
SEMPLICI – «Il Cagliari è una squadra costruita su una certa qualità tecnica, rinforzata nel mercato di gennaio. Semplici per me è stato bravo nel dare una ventata di voglia e tranquillità ad una squadra che aveva il morale sotto i tacchi, frenata in maniera incredibile. Per quanto ho visto io, la squadra era in difficoltà personale, non riuscivano a tenere i palloni e fare i passaggi: serviva lo sblocco. Infatti nella partita col Crotone hanno rischiato di andare due volte sotto nei primi dieci minuti… Da lì sono cresciuti e hanno raggiunto i risultati: lo stop con la Juve si può mettere in preventivo, ora dovranno ripartire».
RUGANI UOMO SPOGLIATOIO – «Giustamente si è caricato di molte responsabilità, ha trovato la Sardegna intera ad accoglierlo bene. Quando vieni da periodi duri, è normale che il morale ti scenda un po’: se trovi manifestazioni d’affetto così, riesci a sentire la squadra tua anche essendo arrivato da poco. Pensate che poi sono una delle squadre che, la sera, invece di stare tutti da soli in camera si trovano insieme a giocare a Risiko. Un tempo si vincevano Scudetti anche giocando a carte, una cosa che unisce. Daniele mi dice che si trova molto bene, quando esce non si sente il giocatore che va a farsi la passeggiata in centro, ma proprio uno che abita a Cagliari. La squadra mi sembra coesa».
RUGANI TITOLARE – «Una conquista? Sì, possiamo dire così. Mettiamoci di mezzo la sfortuna dell’infortunio muscolare e della ricaduta, una cosa che non aveva mai vissuto prima. La pazienza avrebbe voluto un inserimento graduale, ma essere sempre disponibile e presente per lui è stato un piacere: si è tolto la ruggine di dosso, grazie a prestazioni di buon livello che hanno creato fiducia nei suoi confronti».
SCONTRO RONALDO CRAGNO – «Una cosa che è nell’istinto dei portieri è capire subito se in uscita può arrivare sul pallone: al primo metro, se c’è la percezione, parte. Sia che ci siano gambe tese o nessuno davanti: in quella frazione di secondo lo senti arrivare, c’è un omino dentro di te che dice: “T’ha preso!”. Un po’ come quando freni, guardi lo specchietto e realizzi che sei dal carrozziere. Clinicamente, per quello che è successo, gli è andata bene. Per regolamento era espulsione».