Agostini:«Cagliari? L'importante è saper ripartire» - Cagliari News 24
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2013

Agostini:«Cagliari? L’importante è saper ripartire»

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Le 281 volte in campo con la maglia del Cagliari, fanno di Alessandro Agostini il 10 giocatore più presente in assoluto con la maglia rossoblù. Otto stagioni indimenticabili per il terzino toscano. Indimenticabili anche per i tifosi, che ancora non si spiegano il motivo per cui Ago ha lasciato Cagliari in silenzio, proprio come è arrivato. Qualcosa tra le righe la si legge nell’intervista riportata da L’Arena. Il suo obiettivo ora è quello di arrivare alle 300 presenze nella massima serie: «E’ indubbiamente un traguardo importante, vuol dire che qualcosa di buono ho fatto nella mia carriera. Ovvio ne sono orgoglioso e spero quanto prima di tagliare il traguardo». L’ex rossoblù è fresco di rinnovo. Il suo contratto con Hellas Verona si allunga fino al 2015:«ci tengo a ringraziare la società per avermi prolungato il contratto fino al 2015. Un attestato di stima importante, in particolar modo per un atleta della mia età». La soddisfazione di Agostini per questa nuova esperienza è tanta: «Queste prima gare mi sono servite per capire che ci posso stare anch’io in mezzo ai tanti campioni. E’ un mio rilancio? Ma sì, chiamatelo pure cosi. Ero uscito da questi palcoscenici più per decisione di altri che per volere personale. La lunga parentesi al Cagliari – racconta il difensore gialloblù – si è chiusa in maniera delicata e adesso grazie al Verona posso dire che decido io quando dovrò smettere di giocarci». Sul mondo del calcio racconta la sua idea: «No, non c’è riconoscenza nel mondo del calcio. La mia esperienza mi porta a dare questa risposta. C’è poco attenzione e riconoscenza per quanto fatto. Per carità, non voglio dire che sia cosi per tutti. Io ho passato un momento particolare e per questo sono portato ad essere netto nel giudizio. E’ anche vero che certe situazioni fanno parte del gioco della vita. L’importante è reagire, riprendere il filo interrotto e andare avanti». E sulla sfida contro il Cagliari che si avvicina: «Non ci penso. In ogni partita contano solo i tre punti da conquistare. Di sicuro a livello personale, prima del fischio d’avvio, avrò più di un saluto da fare. Lì ho ancora tanti amici e con molti, il lunedì, si andava a pescare insieme. Era un modo per fare gruppo, spogliatoio. Ripeto il tre novembre sarà sempre la stessa storia, una sfida da vincere per l’Hellas». E a chi gli paragone Iturbe a Gianfranco Zola, risponde così: «Piano, stiamo parlando di un giocatore che ha fatto la storia del calcio italiano. Per le capacità potrà farla anche Iturbe ma è ancora è presto e va tutto dimostrato».

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