2014

Alba rossoblu’

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E’ una nuova alba tinta di rossoblù quella che accoglie questa mattina una città ancora sonnecchiante.
Le notizie si sono susseguite per tutta la notte e da oggi echeggia nell’aria di questo caldo giugno cagliaritano, il nome di colui che sarà il nuovo presidente del Cagliari per gli anni a venire.

Tanti dubbi assalgono e tante immagini affollano la memoria dei tifosi che oggi, nel bene o nel male salutano colui che e’stato croce e delizia degli ultimi 22 anni di scena rossoblù: Massimo Cellino.
C’era lui alla guida del Cagliari in tutti questi lunghi decenni, lui fu il presidente più giovane della serie A quando rilevo’ la squadra dagli Orrù, c’era lui a cavalcare la trionfante galoppata in Uefa e c’era sempre lui quando in 20 mila andammo a Napoli a sfidare la sorte per avere ancora un posto nell’ olimpo del calcio che conta.
E poi ancora lui alla guida di un Cagliari che trascinato dall’immenso Gianfranco Zola, condusse la squadra dal polveroso campo di Tempio, agli stadi di serie A in un solo anno, per finire con l’ inaugurazione di uno stadio nuovo di zecca, tirato su in men che non di dica, che ha probabilmente sancito l’inizio della fine di questa guida societaria.
Un presidente fuori dalle righe, sempre pronto a dire la sua, simbolo di un calcio scaramantico che sottolineava tutti i suoi gesti.
Il presidente che ha fatto fuori le teste di tanti allenatori e che e’ riuscito a farsi persino arrestare per la vergognosa questione stadio.

Ricordi che ora ci fanno sentire quasi orfani di fronte all’ incertezza di un futuro che inizia da oggi…
Ma ora e’ giunto il momento di rimboccarsi le maniche, come solo noi sardi sappiamo fare e mostrare al nuovo che avanza cosa rappresenti il Cagliari per noi.

Chi rileva questa società, trova una società sana, con i bilanci perfetti, ma ancora non sa che il Cagliari e’ molto più di questo per i sardi….
Il Cagliari e’ identità e orgoglio di una regione intera, e’ amore incondizionato, e’ un figlio che e’ stato allevato partendo dalla gloria di Gigi Riva ai per arrivare ai soprusi e le umiliazioni di oggi, una squadra senza casa, ma mai senza dignita’.
Allora da popolo ospitale quale siamo, allarghiamo le braccia alla nuova societa’con la speranza che i dubbi di oggi si trasformino presto in positive certezze, ma non dimentiachiamoci mai la strada fatta fin qua.

 

 

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